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Esteri

Chi sono i franchi tiratori che hanno impedito l’elezione di Merz in Germania e cosa succede adesso

Published by
Giovanna Sorrentino

Friedrich Merz non ha ottenuto la maggioranza per diventare cancelliere: chi sono i franchi tiratori e cosa succede adesso in Germania. La reazione divertita di AfD. 

Chi sono i franchi tiratori che hanno impedito l’elezione di Merz in Germania e cosa succede adesso (Ansa Foto) – notizie.com

Colpo di scena storico in Germania: per la prima volta dal 1949 un cancelliere non viene eletto al primo scrutinio. Non si parla d’altro: diciotto franchi tiratori della sua stessa maggioranza, approfittando del voto segreto, si sono espressi contro l’elezione di Friedrich Merz al Bundestag.

Il leader di Cdu-Csu ha ottenuto 310 voti a favore, 307 contrari, 3 astensioni e un voto nullo. La maggioranza assoluta per l’elezione sarebbe stata di 316 preferenze e la coalizione tra Unione ed Spd teoricamente aveva 328 voti. Rispetto a questi numeri a Merz sono mancati 18 voti per essere eletto.

Merz non è stato eletto cancelliere: cosa prevede in questi casi la Costituzione tedesca

Come previsto dalla Costituzione, il Bundestag ora ha quattordici giorni per eleggere il candidato cancellier con la maggioranza assoluta. In occasione della seconda tornata, potrebbero decidere di presentarsi altri candidati alternativi, proposti da un quarto dei parlamentari. Ed è escluso, per una questione numerica, che un altro nome possa arrivare fuori dalla maggioranza composta da Cdu ed Spd.

Se anche il prossimo tentativo fallirà, si procederà a un terzo turno, dove per essere votato sarà sufficiente la maggioranza relativa. E sarà il presidente federale a decidere se nominare il cancelliere o sciogliere il Parlamento in anticipo.

Merz non è stato eletto cancelliere: cosa prevede in questi casi la Costituzione tedesca (Ansa Foto) – notizie.com

A quest’ora Merz avrebbe dovuto giurare e invece si ritrova ad essere il primo candidato cancelliere non eletto dal 1949, quando Adenauer riuscì nell’intento solo grazie al proprio voto che gli permise di raggiungere il quorum di 202 voti.

Il prossimo voto non si terrà nella giornata di oggi, martedì 6 maggio. Il caos regna al Bundestag, dove tutto è stato rinviato a data da destinarsi. E dove l’unico partito a non uscire dall’Aula subito dopo la mancata elezione di Merz è stato AfD, i cui deputati sono rimasti seduti, felici per il risultato raggiunto.

Questo evento “dimostra la debole base sulla quale è costruita la piccola coalizione tra Cdu-Csu e Spd, bocciata dai cittadini”, è il commento di Alice Weidel, leader di AfD su X, che ha convocato una riunione straordinaria del partito.

La mega-coalizione con a capo Merz ha tra gli obiettivi proprio fermare l’avanzata della destra estrema arginando la crescita di AfD, che nei giorni scorsi è stato dichiarato incostituzionale dall’Ufficio per la Protezione della Costituzione. Weidel ha annunciato un ricorso e non ha perso tempo a chiedere nuove elezioni.

Chi sono i franchi tiratori che non hanno votato Merz

Come anticipato, su questo storico fallimento insiste l’ombra dei franchi tiratori della maggioranza Merz, che hanno approfittato del voto segreto per esprimersi. Un segnale politico importante, che da un lato dimostra che la coalizione tra conservatori e socialdemocratici difficilmente funzionerà al governo. Dall’altro invece, è il segno che le elezioni non hanno messo un punto all’instabilità politica della Germania.

La mancata elezione di Merz è un messaggio dei dissidenti nei partiti di governo oppure di singoli parlamentari. In queste ore è in corso la caccia ai nomi e in Germania tutti si domandano chi potrebbero essere i franchi tiratori. C’è chi pensa che a “tradire” Merz siano stati i socialdemocratici, che l’avrebbero fatta pagare al candidato cancelliere per una mozione non votata (e non vincolante) in tema migrazioni.

E c’è anche chi ritiene che il tradimento sia arrivato dal suo stesso partito, in particolare dalla frangia ancora legata all’ex leader.

Chi sono i franchi tiratori che non hanno votato Merz (Ansa Foto) – notizie.com

Insomma, sembrava una formalità, e invece è tutto da riscrivere. Resta da capire se anche la squadra di governo che solo ieri sembrava definitiva dopo settimane di trattative, subirà dei cambiamenti.

Nelle ultime ore prima del giuramento, anche l’Spd aveva ufficializzato la sua delegazione ministeriale, completando il puzzle dell’esecutivo con la firma del patto di coalizione con Cdu-Csu.

Tra i confermati, il socialdemocratico Lars Klinbeil, vicecancelliere e ministro delle Finanze, Boris Pistorius, al Ministero della Difesa. Nelle file di Spd, c’erano quattro donne, due under 40. Saskia Esken era rimasta senza incarichi.

Carsten Schneider sarebbe stato il ministro dell’Ambiente, Reem Alabali-Radoan invece, era in lizza per la delega allo Sviluppo. Stefanie Hubig ministra della Giustizia, Verena Hibertz dell’Edilizia.

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