Vanno avanti le Congregazioni dei cardinali in vista del conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco che comincerà mercoledì 7 maggio prossimo.
Anche domattina ci sarà una nuova riunione, poi lunedì e martedì, se necessario anche al pomeriggio. Oggi si è tenuta l’ottava Congregazione dalla morte di Jorge Mario Bergoglio, avvenuta il 21 aprile scorso.
Questa mattina erano presenti più di 180 cardinali. Nel corso della riunione, durata circa 3 ore, è stato trattato il tema dell’evangelizzazione, la necessità di comunicare il Vangelo ai giovani, la testimonianza delle Chiese Orientali. È stato trattato anche il tema legato al rischio della contro-testimonianza della chiesa legato al tema degli abusi. Inoltre nella Cappella Sistina, dove avrà luogo il conclave, sono arrivate le stufe usate per bruciare le schede delle votazioni.
Ii vigili del fuoco del Vaticano hanno montato già il comignolo sul tetto della Cappella Sistina. Da qui usciranno le fumate che indicheranno se il papa sia stato eletto o meno dai cardinali riuniti. Previste due fumate al giorno: una intorno alle 12 e una intorno alle 19. Sarà quello il filo di comunicazione tra il conclave e il resto del mondo. Il comignolo verrà collegato a due stufe, una di ghisa e una più moderna. La prima è del 1939 e servirà a bruciare le schede degli scrutini.
La seconda è più recente, del 2005, e sarà utilizzata invece per bruciare i fumogeni che dovrebbero dare il colore nero in caso di non elezione e quello bianco al momento della scelta del successore di Papa Francesco. La storia delle fumate è ricca di aneddoti perché in passato il colore non era sempre evidente, almeno all’inizio della fumata. Si è così deciso, ormai dai tempi dell’elezione di Papa Benedetto XVI del 2005, di accompagnare la fumata bianca con il suono a distesa delle campane.
Il comignolo dovrebbe avere una telecamera dei media vaticani puntata a pochi metri e dovrebbe anche essere dotato di luci, per rendere evidente anche una eventuale fumata della sera. Per l’elezione del nuovo Papa, però, mancano ancora quattro cardinali che non sono ancora arrivati a Roma. “Il clima è sempre buono tra di noi”, ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, tra i papabili per la nuova elezione.
Il cardinale Enrique Jiménez Carvajal, arcivescovo cattolico colombiano, ultraottantenne e quindi non elettore, ha però commentato, all’uscita dall’ultima riunione: “Nelle congregazioni generali non c’è polarizzazione, ma tensione sì“.