Le notizie in merito ad alcuni incendi boschivi che stavano interessando lo Stato di Israele erano circolate già nel primo pomeriggio di ieri.
La cerimonia di accensione della torcia per il Giorno dell’indipendenza di Israele, prevista oggi sul monte Herzl a Gerusalemme, era stata annullata a causa degli incendi boschivi divampati nei pressi dell’autostrada Route 1 che collega la città a Tel Aviv.
In poche ore si è scatenata l’apocalisse: esercito mobilitato, cittadini evacuati, soccorsi in arrivo dall’Europa. Poi, gli inquietanti messaggi di Hamas e di un network palestinese: “Bruciate tutto ciò che potete: boschi, foreste e case dei coloni. Gaza attende la vendetta dei liberi”. È stata quindi dichiarata l’emergenza nazionale, con il premer israeliano Benjamin Netanyahu che ha avvertito: “Gli incendi boschivi che imperversano vicino a Gerusalemme potrebbero raggiungere la città stessa”.
Filmati pubblicati sui social media mostrano decine di persone allontanarsi a piedi per fuggire dalle fiamme attorno all’autostrada. Il capo di Stato maggiore ha ordinato al Comando del fronte interno, all’Aeronautica militare e a tutte le unità delle Idf, l’esercito israeliano, di assistere la polizia, i vigili del fuoco e i servizi di soccorso in qualsiasi modo necessario per fronteggiare l’incendio. “Siamo in una situazione di emergenza nazionale – ha detto il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz – e dobbiamo concentrare tutte le forze disponibili per salvare vite umane e prendere il controllo delle fiamme”.
I roghi, quindi, alimentati dal vento, avrebbero origine dolosa. L’agenzia per la sicurezza interna Shin Bet sta indagando sugli incendi nell’area di Gerusalemme. L’agenzia sta inoltre aiutando la polizia israeliana a localizzare i possibili responsabili degli incendi. Un 50enne residente nel quartiere Umm Tuba di Gerusalemme, a maggioranza palestinese, è stato arrestato con l’accusa di aver causato gli incendi nella foresta di Eshtaol, a ovest di Gerusalemme.
L’Autorità nazionale palestinese si era offerta di inviare squadre di vigili del fuoco per contribuire a spegnere gli incendi nell’area di Gerusalemme. Ma Israele non ha ancora risposto all’offerta. In passato, le squadre antincendio dell’Anp hanno contribuito a spegnere incendi di grandi dimensioni in Israele.
Tel Aviv ha chiesto aiuto ad altri Paesi tra cui l’Italia, la Croazia, la Macedonia, la Grecia, la Bulgaria e Cipro. I Paesi hanno dato la disponibilità a spedire dei Canadair che dovrebbero arrivare questa mattina in Medio Oriente.
Dodici aerei e 105 squadre di terra stanno intanto combattendo i giganteschi incendi sulle colline di Gerusalemme. Per ragioni di sicurezza, la polizia sta proseguendo con l’evacuazione dei cittadini che potrebbero essere colpiti dagli incendi.
Su alcuni canali palestinesi affiliati ad Hamas continuano ad essere lanciati messaggi: “Ci sono appelli popolari ad appiccare il fuoco alle foreste vicino alle città“. Su Twitter, diversi utenti hanno rilanciato lo stesso messaggio: “Il compito è dare fuoco a giardini, veicoli. A tutto ciò che si trova intorno agli insediamenti”.