Sei famiglie, altrettante abitazioni, circa trenta persone. Sono quelle che risiedono in questo complesso edilizio in provincia di Napoli, su cui pende unâordinanza di abbattimento
Monterusciello è un quartiere di Pozzuoli nato dopo il bradisismo degli anni â80. Sono piĂš di trentamila le persone che risiedono qui: fra enormi complessi edilizi e strade di campagna. Tutta gente che risiedeva nel centro della cittĂ in provincia di Napoli. Poi costretti a âemigrareâ qui per via dei continui sollevamenti e abbassamenti del suolo che mettevano (e mettono tuttâoggi) a rischio la staticitĂ degli edifici.
Fra loro ci sono sei famiglie. Trenta persone circa che vivono in un complesso di palazzine a schiera, il Parco Diana, che si raggiunge inerpicandosi lungo una stretta strada di campagna. Su queste case, oggi, pende unâordinanza di sgombero e abbattimento. âIl prossimo 23 gennaio, per cui tra pochi giorni, dovremo lasciare le nostre abitazioniâ. A parlare con Notizie.com è Ciro Carnevale, portavoce di questo piccolo comitato di cittadini che sta vivendo una situazione complessa e paradossale.
Le case, costruite piĂš di 30 anni fa, saranno abbattute perchĂŠ abusive. La questione non è, però, inquadrabile in modo cosĂŹ semplice. Gli attuali abitanti, infatti, non corrispondono ai costruttori. In pratica: questi edifici li hanno acquistati rispettando tutti i passaggi formali del caso: dagli atti notarili fino ai mutui richiesti (e concessi) dalle banche. Câè chi ha comprato negli anni â90. Chi lo ha fatto nei primi del 2000. In ogni caso, ârispettando tutte le procedure di compravendita, nella massima trasparenzaâ, spiega Ciro. Chi ha acquistato lo ha fatto con procedura di condono in atto, pensando poi che la vicenda si fosse conclusa con esito positivo.
Tanto è vero, continua Ciro, che âil condono, negli anni, è stato regolarmente pagato. Parliamo di circa 40mila euro, in media, a famigliaâ. Inoltre, spiegano dal comitato, le tasse comunali â come, ad esempio, quella sui rifiuti â sono sempre state saldate. âNĂŠ la procura, nĂŠ il Comune â scrive il comitato â hanno mai segnalato alcun problema in fase di trattativa sulle compravendite di beni che risultavano del tutto regolari.â Oggi, però, la situazione è radicalmente cambiata. Câè chi ancora tenta di ricevere almeno una proroga sugli sgomberi, previsti per giovedĂŹ 23 gennaio. Câè chi, al contrario, sembra ormai rassegnato. Chi sta cominciando a svuotare le case, sistemando i propri arredi in un deposito.
Fra gli abitanti ci sono anche persone anziane, non del tutto autosufficienti, e bambini. Le soluzioni, al momento, sembrano solo due: trovare casa in affitto da unâaltra parte o âriparareâ provvisoriamente in casa di amici o parenti. La prima ipotesi è però di difficile percorribilitĂ . âAnni fa abbiamo aperto un mutuo per 400mila euro â ci spiega Ciro â adesso dovremmo andare a pagare mille euro di affitto al mese per un appartamento da scarsi 60 metri quadri?â. Per ora, a prevalere, sono lo sconforto e la rabbia. âQuesti beni immobili sono abusivi? Allora non dovevano essere proprio messi in vendita â spiega Antonio, altro membro del comitato â noi stiamo pagando per colpe non nostre. La verità è che siamo stati truffati.â