30 anni senza Senna, Briatore e il ricordo del 1° maggio 1994: “Il podio più triste di sempre”

Flavio Briatore in esclusiva ai nostri microfoni ricorda Ayrton Senna: “Ha lasciato un vuoto enorme. L’ultima vera star della Formula 1”.

Prima la Ferrari, poi Flavio Briatore. Le strade di Ayrton Senna e l’Italia si sono incrociate più volte, ma alla fine la fumata bianca non è mai arrivato. Era il 1993 quando l‘allora team principal della Benetton provò a portare il provò a portare il pilota brasiliano nella sua squadra. Un incontro a Londra con vino e salame per convincere il carioca ad accettare una sfida. Risposta negativa da parte del tre volte campione del mondo che decise di restare in McLaren (l’anno dopo passò in Williams).

Briatore esclusiva Senna
Briatore in esclusiva ai nostri microfoni ricorda Senna – Notizie.com – © Ansa

E a trent’anni dal terribile incidente sul circuito di Imola che ha portato alla morte di Ayrton abbiamo contattato in esclusiva proprio Flavio Briatore per ricordare insieme a lui il pilota brasiliano.

Briatore ricorda Senna: “Un campione che non muore mai”

Briatore esclusiva Senna
Per Briatore Senna è l’ultima vera star della Formula 1- Notizie.com – © Ansa

Senna è stato forse uno dei più grandi personaggi del nostro sport“, esordisce così Flavio Briatore ai nostri microfoni nel ricordare il pilota brasiliano. “Sicuramente un campione che tutti ricordiamo ancora adesso – aggiunge l’imprenditore – sembra impossibile che siano passati trent’anni dalla sua morte. Sembrava che a lui non dovesse mai succedere niente. Era un campione dentro e fuori. Parlava perfetto italiano, francese, portoghese, spagnolo. Una vera star, forse l’ultima che abbiamo avuto in Formula 1. Ha lasciato un grande vuoto“.

Il mio rapporto con lui? Assolutamente normale – continua Briatore – era qualcuno di inavvicinabile. Noi avevamo un piccolo team. Quando sono arrivato alla Benetton, lui stava già vincendo con la McLaren”.

Con Briatore riviviamo anche quel terribile 1° maggio di 30 anni fa: “Noi eravamo coinvolti: quel giorno sfortunato di Imola abbiamo vinto la gara con Schumacher. E’ stato il podio più triste che abbiamo fatto. Quando sono salito ho detto ai ragazzi di non fare champagne. Michael mi chiese subito delle condizioni di Senna e io gli dissi che era in coma. Poco prima Bernie (Ecclestone ndr) mi aveva parlato di un quadro clinico molto grave. Un grande campione che tutti ricorderemo sempre. Sono passati ormai trent’anni, ma un pilota così non muore mai“.

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