Voto di scambio e corruzione, partono arresti a raffica: uno è altisonante

Un’operazione di altissimo livello da parte delle forze dell’ordine che dopo mesi d’indagini alla fine hanno diramato ben undici misure cautelari

Una serie di arresti che non ha uguali, almeno per quello che sta succedendo nel Sud da un po’ di tempo a questa parte. Dalla Puglia, alla Basilicata e adesso anche in Sicilia. Voto di scambio, e non solo. Una serie di operazioni che riguardano l’antimafia e anticorruzione dei carabinieri del Comando provinciale e coinvolto c’è un nome altisonante come quello di Luca Sammartino, attuale vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Agricoltura. Per il vice-governatore i magistrati hanno disposto immediatamente una sospensione per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata.

Gli arresti
I carabinieri mentre effettuano gli arresti (Ansa Notizie.com)

Il vice-presidente della Regione Sicilia è il nome più importante, ma in tutto sono 11 gli esponenti politici e imprenditori tra Catania e Palermo che hanno ricevuto le misure giudiziarie. Per loro ci sono accuse di vario genere e si parte dal voto di scambio, con consenso elettorale politico, ma anche mafioso e pure estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

Il vice presidente della Regione e assessore accusato di corruzione

L'indagato
Il vice-presidente della Regione Sicilia Luca Sammartino (Facebook notizie.com)

Le accuse e le contestazioni che vengono mosse a Sammartino sono precise e piuttosto circostanziate. Tra queste, proprio mentre era nel Pd nel 2019, la procura di Catania lo accusa di essersi speso e di aver appoggiato la candidata alle Europee Caterina Chinnici, magistrato e figlia del giudice Chinnici assassinato dalla mafia nel’83. Nei suoi confronti c’è l’accusa diretta di aver fatto pressioni affinché ci potessero essere meno farmacie nel comune di Tremestieri, in modo da poter favorire un unico farmarcista che avrebbe dovuto portare voti. E per fare questo si sarebbe avvalso di funzionari regionali e comunali che sono comunque stati raggiunti da custodie cautelari. Ma non è tutto.

A Luca Sammartino viene contestata dalla Procura di Catania anche un’altra ipotesi di corruzione, ovvero quella di aver dato, tramite un intermediario, alcune e diverse somme di denaro a un carabiniere che faceva parte della polizia giudiziaria della Procura di Catania, in modo tale che potesse controllare e fare delle bonifiche nella sua segreteria politica di Catania. Non solo. Sfruttava il suo ruolo per avere delle informazioni in procura per verificare se su di lui ci fossero o meno delle indagini.

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