Le rinnovabili non bastano, ecco il Piano Fermi: novità clamorose

Si sta pensando a mini-centrali nucleari si nuova generazione e la corsa per arrivare primi è già avviata

Dalla migrazione all’energia per facilitare il cambiamento climatico, è un attimo. Già perché mentre prende consistenza il tanto contestato e famigerato “Piano Mattei”, ovvero relazioni di reciproca utilità con altre nazioni in via di sviluppo e cercare di favorirlo, sulla scena c’è la necessità di avviare anche un cosiddetto “Piano Fermi” per provare ad accelerare e ricostituire impianti di nucleare per produrre energia pulita e dare il giusto percorso e la giusta contemporaneità alle rinnovabili che da sole, per mettere tutto a posto col cambiamento climatico, non bastano.

L'energia
Una centrale nucleare a questo si sta pensando anche in Italia (Facebook notizie.com)

Si chiama Piano Fermi perché nel 1942 proprio lo scienziato italiano Enrico Fermi supervisionò la costruzione del primo reattore nucleare a Chicago. Fermi, che crebbe e si formò nella famosa scuola di fisica di via Panisperna a Roma, fu il primo che creò la fissione nucleare, era il 22 ottobre 1934 e al mondo non c’era ancora mai riuscito nessuno. Molti pensano che la prima bomba atomica sia anche nata da questo tipo di esperimento. Lo scienziato italiano fu l’unico che portò avanti un sistema di gestione controllata di una fonte immensa di energia. Ecco perché il progetto potrebbe portare il nome di “Piano Fermi un progetto che potrebbe portare in Italia impianti nucleari di nuova generazione.

Si lavora a mini-centrali nucleari di nuova generazione

Impianti
Alcune centrali nucleari sparse nel mondo (Ansa Notizie.com)

Le sole finti di energia rinnovabile non bastano, per questo si sta studiando e progettando situazioni alternative di energia e tra queste c’è la possibilità di ricorrere al nucleare, ma in modo sicuro e vantaggioso. In Italia ci fu un referendum per abolirla, ma è anche vero che in Francia, a pochi chilometri da noi, ce ne sono diverse e la cosa da un lato stona, dall’altro fa riflettere parecchio sull’opportunità o meno di poter avere anche in Italia un qualcosa del genere.

E da questo punto di vista, segnala il quotidiano La Verità, c’è da segnalare una start up italiana che sta portando avanti un progetto e si sta consolidando con finanziamenti privati importanti per far nascere e portare a termine, soprattutto proporre il progetto di mini centrali nucleari a fissione che impegnano pochi ettari di terreno e con elementi di nuovissima generazione. Una cosa che bisognerebbe seguire visto che sull’argomento in altri paesi c’è una concorrenza spietata, ma pare sia un’idea italiana e andrebbe seguita più che altro per non farsela soffiare da qualche altro paese che gongola alla sua idea di realizzarla.

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