Roberto Salis e Cucchi: “Basta con questo scempio, intervenga Mattarella”

Il papà dell’imputata non accetta tutto quello che sta succedendo e sulla possibilità che possa essere candidata risponde: “Siamo concentrati su altro”

Il giorno più duro. Ce ne sono stati tanti in questi tredici mesi dove Ilaria Salis è stata incarcerata e giudicata colpevole, ma il rifiuto a concedere i domiciliari, nonostante ci fossero tutte le prerogative, è stato senza dubbio durissimo da mandare giù. Per la professoressa Ilaria Salis, per la sua famiglia, il papà Roberto su tutti, ma anche per i tanti italiani che si riconoscono in questa ragazza che viene sballottata a destra e sinistra, incatenata come se fosse un animale. E il papà, presente in aula, non ci sta: “Il governo italiano è immobile. A questo punto chiederò una mano al Quirinale“, dice il genitore che davanti a questa situazione di totale immobilismo non ne può più.

L'ingiustizia
La cittadina italiana Salis mentre è in tribunale nel giorno in cui le sono stati negati i domiciliari (Ansa Notizie.com)

Da parte di Roberto Salis c’è tanta amarezza e rabbia per quello che sta vedendo giorno dopo giorno, da un anno e più ormai, tanto che lascia l’aula del tribunale di Budapest subito dopo la decisione del giudice di non concedere i domiciliari a sua figlia. “Mi dispiace dirlo, ma i nostri ministri hanno fatto una pessima figura, dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza“. E se la prende direttamente con il ministro Nordio che in effetti aveva bacchettato un po’ la famiglia: “Aveva detto che era colpa nostra se Ilaria non era fuori dal carcere, diceva che avevamo perso un anno perché non avevamo chiesto i domiciliari in Ungheria. Bene, era una fandonia“.

Ilaria Cucchi: “Un senso di impotenza del nostro governo pazzesco”

Il papà
Il padre di Ilaria Salis, Roberto mentre è in tribunale (Ansa Notizie.com)

Il papà di Ilaria Salis è una furia, proprio non ci sta e racconto che il legale della figlia è stato aggredito “dai nazisti all’entrata del tribunale e nessuno ha detto nulla“, ma ora se la prende con tutti, soprattutto col governo italiano, reo di non fare niente: “Ora qualcuno chieda scusa o prenda dei provvedimenti. Oggi non ho ricevuto nemmeno una chiamata dalle istituzioni italiane. Al processo c’erano 7 parlamentari, nessuno di maggioranza“. E va a testa bassa sul ministro Tajani che chiede che non venga politicizzato il processo: “Questo è già un processo politico. Ci sentiamo dire che il governo italiano non può interferire sui giudici di Budapest ma in catene in aula non dipende dalla magistratura ma dal ministero di Giustizia ungherese, in barba a tutte le norme europee e allo stato di diritto. Il governo italiano deve fare in modo che una nostra cittadina non venga trattata come un cane, questo lo deve fare e non l’ha fatto”.

Interviene anche Ilaria Cucchi, una delle deputate presenti a Budapest che è rimasta scioccata da quello che ha visto e da “come sta Ilaria, non lo trovo giusto come non trovo giusto che il Governo italiano sia così impotente. La candidatura alle Europee? Lascerei stare, sinceramente, ora non può che essere un danno per Ilaria”

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