Bocciato il Decreto Crescita, l’ag. Fifa Spinosi: “Quelli forti arriveranno lo stesso”

Il procuratore ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Adesso le squadre spenderanno di più e avremo ancora più concorrenza. Ora si punterà di più sui nostri giovani? Il problema è la qualità…”

Bocciata la proroga del Decreto Crescita. Il Governo ieri si è riunito e ha posto la parola fine alle agevolazioni fiscali per i calciatori provenienti dall’estero. Tanti club, dal 1° gennaio, dovranno cambiare i propri piani oppure “semplicemente” spendere di più. “Non lo sarà per altre categorie, ma per il calcio è di sicuro un problema…“: l’agente Fifa Lodovico Spinosi commenta in esclusiva a Notizie.com la decisione arrivata meno di 24 ore fa e che condizionerà le trattative (o rinnovi) a partire dal 2024. “Quella percentuale di risparmio permetteva alle squadre di essere un minimo più competitive. Ora avremo maggiore concorrenza”.

Lodovico Spinosi
L’agente Fifa Lodovico Spinosi, primo da sinistra, con Zirkzee al Bologna (Ansa Foto) – Notizie.com

Lodovico Spinosi, un commento a quanto stabilito ieri dal Governo?

“Niente proroga. Visto dalla parte del calcio è un vero problema, perché agevolava l’arrivo di calciatori stranieri. Non potendo competere con altre leghe, quella percentuale di risparmio permetteva ai club di offrire qualcosa di più… Ma altre categorie, escluso il calcio, del Decreto si erano lamentate”.

Cosa può accadere ora?

“In generale può essere disincentivato l’arrivo dei calciatori dall’estero. Avremo più concorrenza di quanta non ne avessimo già prima. Ma quelli forti verranno acquistati lo stesso…”.

Che intende?

“I club, se punteranno un giocatore di livello, lo prenderanno lo stesso. Solo che spenderanno di più. Quelli bravi continueranno ad arrivare, non c’è dubbio”.

Lodovico Spinosi
Lodovico Spinosi ha parlato a Notizie.com (Ansa Foto) – Notizie.com

Non sarebbe più semplice ora puntare sui giovani?

“Il problema è la qualità dei nostri giovani… Finché non si investirà nei settori giovanili rimarrà un guaio. Dall’estero alcuni ragazzi si prendono perché conviene economicamente, ma anche perché sono più pronti rispetto ai nostri. Vengono inseriti prima. Va migliorato il sistema. All’estero i giovani sono vicini al professionismo molto prima, a 17-18 anni già fanno parte della prima squadra. Da noi certe cose sono utopia. Anzi, a volte consideriamo ancora giovani quelli di 24-25 anni”.

Entro il 31 dicembre prevede un bel numero di rinnovi per sfruttare agli sgoccioli il Decreto Crescita?

“Mancano soltanto due gironi, per alcuni contratti è possibile il discorso. Ma dovrebbero aver pensato prima al rinnovo, altrimenti in due giorni è complicato”

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