Manovra rimandata, ma non “bocciata”. Fonti UE, “Effetto dell’utilizzo del Superbonus”

“La Commissione e’ del parere che il documento programmatico di bilancio aggiornato dell’Italia non sia pienamente in linea con la raccomandazione del Consiglio del 14 luglio 2023”.E’ quanto si legge nella raccomandazioni pubblicate dall’esecutivo europeo

“Noi per definizione abbiamo un rapporto costruttivo con il Governo italiano, come con i Governi dell’Unione in generale. Nel caso del disegno di legge per il bilancio, la nostra opinione dice che non e’ pienamente in linea con le raccomandazioni europee. Tradotto: non si tratta di una bocciatura, si tratta di un invito alla prudenza di bilancio e di un invito a utilizzare al meglio le risorse comuni europee”.

Manovra di Bilancio, rimandata ad aprile
Manovra di Bilancio, rimandata ad aprile, foto Ansa

Così  il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando il pacchetto d’autunno della Commissione. “Avete visto diverse sfumature di valutazioni e penso che la valutazione della proposta di bilancio del governo italiano sia molto chiara, non una bocciatura ma un invito in quelle due direzioni”. 

Manovra 2024, non in linea con raccomandazione del Consiglio Ue. Gentiloni: “Non è una bocciatura”

Manovra rimandata, Gentiloni:" Non è una bocciatura"
Il commissario Gentiloni sulla manovra rimandata, foto Ansa

Ma vediamo nel dettaglio cosa indica questo invito della Commissione europea. Rimandata la manovra di Bilancio 2024. Perchè? “La Commissione e’ del parere che il documento programmatico di bilancio aggiornato dell’Italia non sia pienamente in linea con la raccomandazione del Consiglio del 14 luglio 2023”. E’ quanto si legge nella raccomandazioni pubblicate dall’esecutivo europeo. “La Commissione invita pertanto l’Italia a tenersi pronta ad adottare le misure necessarie nell’ambito del processo di bilancio nazionale per garantire che la politica fiscale nel 2024 sia in linea con la raccomandazione del Consiglio del 14 luglio 2023″, si legge ancora. L’Italia fa parte del gruppo di nove Paesi dell’eurozona ‘rimandati’, assieme ad Austria, Germania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia. Rischiano di non essere in linea invece Belgio, Finlandia, Francia e Croazia. Sono stati promossi in sette: Cipro, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Slovenia e Lituania.

Il punto debole della manovra italiana riguarda l’alta spesa primaria calcolata sul 2023. La Commissione – nel suo pacchetto d’autunno – scrive che la crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale dovrebbe rispettare il tasso di crescita massimo raccomandato nel 2024. Tuttavia, se la spesa netta nel 2023 fosse stata la stessa prevista al momento della raccomandazione, il tasso di crescita risultante della spesa netta nel 2024 sarebbe superiore a quella raccomandata. La Commissione europea, nelle sue raccomandazioni d’autunno sulla manovra, critica inoltre  l’Italia per non aver utilizzato i risparmio dal taglio dei sussidi contro il caro energia per ridurre il deficit. “Secondo le previsioni della Commissione, tenendo conto delle informazioni contenute nel Dpb, le misure adottate per mitigare l’impatto economico e sociale dell’aumento dei prezzi dell’energia dovrebbero essere attenuate entro la fine del 2023, con un impatto di riduzione del deficit nel 2024 dell’1% del Pil. Tuttavia, i relativi risparmi non e’ previsto che siano pienamente utilizzati ridurre il disavanzo pubblico”, si legge nelle raccomandazioni.

Manovra rimandata, alto funzionario UE : “Effetto dell’utilizzo del Superbonus”

Ma se la manovra italiana è stata rimandata è anche effetto, sia dell’ utilizzo del Superbonus, che della classificazione contabile dei relativi oneri, con conseguenze sui conti pubblici relativi al 2023. Lo ha spiegato un alto funzionario UE. L’aumento della spesa primaria netta dal 2023 al 2024 previsto dalla manovra è dello 0,9%, “quindi al di sotto dell’1,3%” raccomandato dal Consiglio. Tuttavia, la spesa primaria netta del 2023 è aumentata per effetto del Superbonus, e le stime attuali indicano che sarà più alta delle previsioni, nella misura, si stima, dello 0,8% del Pil. Se la spesa primaria netta del 2023 fosse rimasta invariata, senza effetto Superbonus, il tasso di crescita della spesa previsto per il 2024 dalla manovra sarebbe più elevato dell’1,3% raccomandato. Ecco perchè  Commissione ritiene che la manovra, sotto questo profilo, non sia pienamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio.

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