Salario minimo, Scotto (Pd): “Il governo si nasconde dietro al Cnel, non ha il coraggio di dire no”

Il governo si è nascosto dietro al Cnel perché non ha avuto il coraggio di dire no al salario minimo”.

Così, in un’intervista a Notizie.com, Arturo Scotto, capogruppo Pd nella Commissione lavoro alla Camera, dopo che il Cnel ha bocciato la proposta delle opposizioni sul salario minimo legale. “Meloni ha affidato al Cnel l’omicidio del salario minimo, facendo un’operazione cinica che interviene sulla vita di milioni di persone, perché non ha avuto la forza di dire no alla nostra proposta”.

Salario minimo, Scotto (Pd): "Il governo si nasconde dietro al Cnel, non ha il coraggio di dire no"
Salario minimo, Scotto (Pd): “Il governo si nasconde dietro al Cnel, non ha il coraggio di dire no alla nostra proposta” (Ansa Foto) – notizie.com

Onorevole Scotto, cosa succederà ora?
Intorno al 17 si ritornerà in Aula per votare sul salario minimo. E probabilmente Meloni e la destra chiederanno l’ennesimo rinvio: è una fuga truffaldina e vigliacca dalla realtà, che ci fa pensare che la destra abbia la testa vuota rispetto alla questione lavoro. Contemporaneamente prova ad affossare la nostra proposta senza avere il coraggio, anche in quell’occasione, di votare no“;

Il Cnel si era già espresso in maniera contraria al salario minimo.
L’opinione del Cnel era abbastanza nota già a luglio nell’ultima audizione sul salario minimo. Quando la Meloni ha deciso di affidare al Consiglio lo studio, sapevamo già che questa partita era fortemente segnata. Ed è successo quello che ci aspettavamo: il Cnel ha detto no al salario minimo per 3 milioni e mezzo di persone e ha bocciato la nostra proposta di legge”;

Arturo Scotto (Pd)
Arturo Scotto (Pd) (Ansa Foto) – notizie.com

Il via libera del testo è giunto con 30 voti favorevoli, 15 contrari e 8 astenuti. Hanno votato contro Cgil, Uil e Usb.
La più grande sigla sindacale del Paese, un altro grande sindacato confederale e 5 degli 8 esperti indicati dal Quirinale, hanno detto che l’impostazione della maggioranza era sbagliata perché non c’era alcuna contraddizione tra il salario minimo e la contrattazione. Adesso è complicato anche per il governo prendere il documento come oro colato e dovranno fare i conti col fatto che il Cnel sembra aver presto una decisione più politica che scientifica. Dopo due mesi di approfondimento, il Consiglio si è spaccato ed evidentemente questa era l’intenzione di Giorgia Meloni. Come sempre la destra usa le istituzioni come una dependance e non come un luogo da custodire anche per il dopo”;

C’è però, il via libera del Cnel alla contrattazione collettiva, che in parte era contenuta nella vostra pdl.
Certo. Infatti la destra ha messo in circolazione fake news perché non ha letto la nostra proposta. E mi dispiace anche per il Cnel, che probabilmente non l’ha approfondita abbastanza. Noi siamo per rafforzare la contrattazione, non per indebolirla. Il salario minimo era legato ai minimi tabellari dei contratti di settore comparativamente più rappresentativi, quindi quelli firmati dalle principali organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici. Questa cosa forse dà fastidio ad alcune organizzazioni sindacali e datoriali che non vogliono una legge sulla rappresentanza”. 

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