“Credo che la premier Meloni abbia colto nel segno: una delle sfide globali è sicuramente l’immigrazione. E ora, finalmente, pare che il tema sia diventato europeo e non più nazionale”.
In esclusiva a Notizie.com, Giangiacomo Calovini, nella Commissione affari esteri e comunitari alla Camera per Fratelli d’Italia, commenta il discorso sui migranti della presidente del Consiglio all’Onu. “Credo che la visita di Ursula von der Leyen abbia evidenziato – anche dal punto di vista mediatico – che questa situazione non può più essere affrontata dai singoli Paesi, ma a livello europeo. È chiaro però, che la vera sfida per i prossimi decenni non è quella della gestione dell’immigrazione in Europa, ma diminuire l’emigrazione dall’Africa”.
La premier ha fatto riferimento al Piano Mattei per l’Africa, ricordando che l’Italia farà la sua parte, ma serve la collaborazione di tutti.
Meloni ha ricordato che nei confronti dell’Africa da parte dei Paesi sviluppati c’è sempre stato un atteggiamento “predatorio”. Se il piano dell’Italia è far crescere il continente, come si può essere certi che l’intenzione di altri Stati sia la stessa?
“Il punto è quello. Le politiche coloniali sono passate alla storia e come tali devono rimanere. Ma negli ultimi 10-15 anni c’è stata una sorta di neocolonialismo da parte di Pechino, che con accordi di tipo economico-commerciali, in cambio di qualcosa portava indietro buona parte delle materie prime più importanti dell’Africa. A noi non interessa questo. Ci interessa che il continente cresca attraverso investimenti e collaborazioni”;
Accordi come il memorandum con la Tunisia basteranno a fermare le partenze?
“Non bastano, anche se sono fondamentali. Vanno rafforzati i controlli europei nel Mar Mediterraneo per evitare le morti in mare, che è uno dei primi obiettivi del governo Meloni. Per farlo, bisogna evitare che queste persone partano a bordo di imbarcazioni di fortuna, facendo guadagnare soldi ai trafficanti. L’annuncio della presidente von der Leyen dell’avvio di operazioni europee per il pattugliamento del mare è un’ottima notizia”;
È la volta buona che qualcosa cambi?