In merito alla questione delle riforme (e non solo) del governo, lâesponente di âItalia Vivaâ, Ettore Rosato, ne ha parlato in una intervista rilasciata al âResto del Carlinoâ
Ettore Rosato parla forte e chiaro e fa un primo bilancio in merito al lavoro che sta effettuando il centrodestra al governo. In particolar modo sulle prime riforme che stanno venendo fuori. A dire il vero si tratta solamente di indiscrezioni, ma la sostanza non cambia per lâesponente di âItalia Vivaâ che ha commentato in questo modo al âResto del Carlinoâ: âLâelemento di distrazione câè, non si può negare. Da quel che leggo si tratta di un testo poco coraggioso per poter affrontare i problemi delle istituzioni del nostro Paeseâ.
Tanto è vero che ha spiegato anche il perchĂŠ di questa mancanza di âcoraggioâ da parte degli esponenti del governo: âLasciare il bicameralismo cosĂŹ comâè vuol dire affidare tutto al premier eletto senza un corretto bilanciamento dei poteri. Si tratta di una riforma sbilanciata e per nulla efficaceâ. Poi manda unâaltra frecciatina: âNon credo basta dire di eleggere direttamente un presidente del Consiglio per rendere il sistema efficienteâ.
Per quanto riguarda lâelezione diretta del premier, però, fa sapere di essere dâaccordo. Per il semplice fatto che questo argomento si trova nel loro programma elettorale. Poi âconsigliaâ: âPenso che sarebbe utile ragionare anche in maniera seria sulla sfiducia costruttiva senza possibilitĂ di cambi di maggioranza. Ridurre al 40% il quorum necessario per elezione del premier è una scelta che va valutata con grande attenzioneâ. Discorso inverso, invece, per il loro ex alleato Carlo Calenda.
Lo stesso che, oltre a tirarsi indietro nei rapporti con il loro partito, ha affermato che il premierato era una volontĂ (tuttora) di Matteo Renzi: âMi sembra che oggi la questione sia aiutare il governo a fare riforme utili. Mettere mano alla seconda parte della Costituzione è necessario al Paese. Quindi, piuttosto che trovare modalitĂ e definizioni su cui non siamo dâaccordo, cercherei i punti dâintesa. Partirei proprio dalla fine del bicameralismo paritarioâ. In conclusione risponde alle voci che lo vorrebbero lontano dal suo partito verso âForza Italiaâ: âQui non stiamo parlando del mio destino, che è poca cosaâ.