Elon Musk e Twitter minacciano Mark Zuckerberg: “Chiudi Threads! E’ un clone”

Dopo l’uscita di Threads, Elon Musk e Twitter hanno prontamente scritto a Mark Zuckerberg per convincerlo a interrompere le attività dell’app clone di Twitter

L’altro ieri, Mark Zuckerberg ha ufficialmente rilasciato Threads, sostanzialmente un clone di Twitter, che punterebbe ad acquisire l’utenza del social di proprietà di Elon Musk.

Intervista al 'Giornale'
Il fondatore di Tesla e proprietaro di Twitter, Elon Musk (Ansa Foto)

Attualmente disponibile soltanto negli Stati Uniti, il nuovo social di Mark Zuckerberg ha fatto registrare in poche ore svariati milioni di utenti e, poco dopo, Twitter ha reagito, inviando una lettera a Meta (la società di Zuckerberg che possiede Threads, Instagram, Facebook, Whatsapp, Meta). 

Twitter chiede a Meta di cessare le attività di Threads

Nella lettera, inviata dal team legale dell’azienda di Elon Musk, Twitter richiede l’immediata cessazione della attività dell’app e la sostanziale cancellazione di Threads. Come prevedibile, i legali accusano Meta di appropriazione indebita dei segreti commerciali di Twitter, in seguito all’assunzione, da parte di Meta, di svariati ex dipendenti di Twitter. Questi dipendenti avrebbero sostanzialmente spifferato i segreti dell’azienda di Musk, permettendo a Meta di programmare e pubblicare uno spudorato clone.

L’icona di Threads, Notizie.com

Il contenuto della lettere è stato divulgato e l’accusa appare piuttosto esplicita: “Nell’ultimo anno, Meta ha assunto dozzine di ex dipendenti di Twitter. Twitter sa che questi dipendenti hanno precedentemente lavorato per lei, che questi dipendenti avevano e continuano ad avere accesso ai segreti commerciali di Twitter e ad altre informazioni altamente riservate; che questi dipendenti hanno obblighi continui nei confronti di Twitter; e che molti di questi hanno conservato in modo improprio documenti di Twitter e dispositivi elettronici”, così compare nel testo firmato dall’avvocato Alex Spiro. 

Le accuse proseguono: “Con quella consapevolezza, Meta ha deliberatamente incaricato questi dipendenti di sviluppare, nel giro di pochi mesi, l’app ‘Threads’ con l’intento specifico di utilizzare i segreti commerciali di Twitter e altre proprietà intellettuali, in violazione sia della legge statale che federale, nonché degli obblighi in corso di tali dipendenti nei confronti di Twitter”. Una denuncia diretta ad una truffa informatica, che, se fosse confermata, avrebbe dell’incredibile. Adesso, Musk si gioca davvero il futuro di Twitter, che negli scorsi mesi ha incassato una serie di sconfitte dolorose per le casse dell’azienda statunitense. Se Zuckerberg dovesse riuscire a scamparla, probabilmente il suo impero si espanderebbe ulteriormente, diventando quasi un monopolio nell’ambito dei social.

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