La decisione del governo di dare il via libera alla commissione d’inchiesta sul Covid ha provocato la dura reazione della sinistra. Ma il Terzo Polo dice sì.
La commissione d’inchiesta sul Covid alimenta la tensione in Aula e spacca le opposizioni. Come riportato dal Corriere della Sera, e confermato da La Verità, la decisione del governo di dare il via libera a questa indagine ha provocato la dura reazione da parte di Pd e M5s, con Conte e Speranza che hanno duramente attaccato l’esecutivo.
Dall’altro lato la mossa della maggioranza ha spaccato ancora una volte la minoranza. Se Pd e M5s sono pronti a dire di no a questa commissione d’inchiesta, è arrivato il sì compatto del Terzo Polo.
La commissione d’inchiesta spaventa Conte e Speranza e divide le opposizioni. L’ex premier in Aula ha parlato di “atto di vigliaccheria e non di coraggio”. Molto duro anche commento dell’ex ministro della Salute. Posizioni condivise anche dagli altri esponenti dem e pentastellati, che in Aula hanno attaccato la maggioranza.
Ma, come detto in precedenza, non tutte le opposizioni si sono dette contrarie a questa commissione. Il via libera è arrivato dal Terzo Polo anche se le idee di Renzi e Calenda sono diverse. Il primo è ritornato a criticare Conte ribadendo che l’ex premier “dovrebbe spiegare perché ha chiamato Putin per farsi aiutare durante la pandemia anziché attaccare la maggioranza. Forse su questo tema i grillini hanno paura della verità“. Più diplomatico, invece, Calenda che ha ribadito la necessità di chiarire le cose, ma anche ricordato che l’emergenza di oggi resta lo stato del Servizio sanitario nazionale”.
La replica del centrodestra alle accuse arrivate dalla maggioranza sono state immediate. Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, ha sottolineato che “il campo largo sembra compatto solamente quando non vuole dare risposte sulla pandemia agli italiani“.
E la sua vice Augusta Montaruli ha parlato di “un timore inspiegabile e preoccupante delle opposizioni sulla gestione del Covid che li ha visti protagonisti“.