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Ancelotti-Brasile, Apolloni: “Un valore aggiunto! Quanto lo criticammo a Parma…”

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Carlo Roscito

L’ex campione della Nazionale ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Carlo all’inizio era più rigido dal punto di vista tattico, poi ha dimostrato di essere uno dei più grandi in Italia e nel mondo”

Carlinhos Ancelotti: d’ora in poi potremmo chiamarlo anche così. Dagli esordi alla Reggiana (come primo allenatore) all’ufficialità dell’incarico con il Brasile: la Seleção ha scelto il nuovo ct pescando a Madrid un fenomeno della panchina. Luigi Apolloni, ex difensore del Parma, campione anche della nazionale italiana, ha vissuto da vicino il primo Carletto. “Era il figlio di Sacchi, nei primi anni era sicuramente più rigido dal punto di vista tattico”, le sue parole in esclusiva a Notizie.com. Poi l’aneddoto su una durissima riunione: “Lo criticammo tantissimo, lui ebbe la forza di non reagire alle provocazioni…”. 

Luigi Apolloni ha parlato a Notizie.com di Carlo Ancelotti (Twitter-Ansa Foto) – Notizie.com

Luigi Apolloni, Ancelotti nuovo ct del Brasile: la sua carriera si arricchisce di un’altra super esperienza.

“Quello che è riuscito a fare negli anni non può essere messo in discussione. Ha dimostrato di essere uno dei più grandi allenatori in Italia e nel mondo, vincendo e convincendo. Per il Brasile sarà un valore aggiunto, riuscirà a esaltare le caratteristiche dei calciatori offensivi e allo stesso tempo porterà equilibrio in difesa”.

Tu l’hai avuto al Parma all’inizio della sua esperienza da tecnico. 

“Lui è il figlio ‘originale’ di Sacchi. Lo volle come giocatore al Milan, poi come collaboratore in Nazionale, dopo è iniziato il suo percorso da primo allenatore. A Parma era un po’ più rigido, dal punto di vista tattico era fedele al 4-4-2. Alcuni giocatori non riusciva a collocarli proprio per questo motivo, un esempio fu Zola. L’elasticità mentale è venuta fuori con il tempo”.

Carlo Ancelotti sarà il nuovo ct del Brasile dal 2024 (Ansa Foto) – Notizie.com

Ancelotti viene considerato il migliore nella gestione dello spogliatoio: era così anche agli esordi?

“Con il Parma era al primo anno in Serie A, precedentemente aveva allenato soltanto la Reggiana. Dallo spogliatoio, in quella stagione, venne criticato pesantemente dal gruppo. Io ero uno di quelli, naturalmente lo feci con rispetto. Ancelotti convocò la rosa per una riunione, chiese il motivo di alcune situazioni, uscirono fuori pareri forti nei suoi confronti. In quella squadra c’erano campioni del calibro di Buffon, Cannavaro, Thuram, Chiesa, Dino Baggio, Benarrivo, Sensini, Mussi, tanti altri. Anche un giovanissimo Crespo…”.

Raccontaci meglio: cosa successe in quella riunione?

“Ci domandò perché non funzionassero determinate cose, permise a ognuno di esprimere il proprio pensiero, ci furono tante critiche da parte nostra. Adesso non è giusto fare i nomi di quelli che ci andarono giù più duro. Ancelotti riuscì a mantenere la calma. Un altro magari avrebbe risposto a tono e fatto fuori i calciatori che lo avevano criticato in modo aspro. Lui non reagì alle provocazioni, dimostrò una grande elasticità mentale. Forse quel confronto gli servì per avere una visione un po’ differente, quella che gli ha permesso di raggiungere i successivi traguardi”.

Luigi Apolloni con la maglia della nazionale italiana (Instagram) – Notizie.com

Nella sua carriera ci sono tante intuizioni.

“Dopo la rigidità iniziale ha cambiato più volte modulo: ha inventato l’albero di Natale, con il Real Madrid gioca con il 4-3-3. Mi viene in mente lo spostamento di Pirlo, poi anche la forza e il coraggio di lanciare Crespo. Era arrivato al Parma come giovane promettente, ma era uno sconosciuto. Hernan aveva avuto dei problemi al ginocchio appena arrivato, Maniero aveva segnato una doppietta la domenica prima, eppure Ancelotti la giornata successiva schierò Crespo titolare. Da lì esplose e diventò il grande attaccante che tutti abbiamo visto”.

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Carlo Roscito