Lâex consigliere per la politica estera russa di Vladimir Putin, Sergey Markov, ha rilasciato una intervista ai microfoni del âCorriere della SeraâÂ
Per Markov non ci sono dubbi: ci saranno cambiamenti. A dire il vero, però, qualcosa sta giĂ iniziando a muoversi. Il possibile tentativo di Golpe di Stato da parte dei mercenari della Wagner di Prigozhin, poi il dietrofront nella stessa serata, lâintervento da parte di Putin: una situazione anomala per la Russia che sta avendo non poche difficoltĂ . Anzi, per lâex consigliere pare che si stiano muovendo anche nella direzione sbagliata. Dal 2011 fino al 2019 ha lavorato per il leader del Cremlino. Markov è convinto che Putin, in ogni caso, riuscirĂ a togliersi da questa situazione scomoda.
âLo farĂ anche tramite una mezza capitolazione, oppure indurirĂ fortemente la sua posizione, compresa la mobilitazione generale e un brusco rafforzamento della potenza militare con lâeventualitĂ dellâuso di armi nucleari tatticheâ. Allo stesso tempo, però, fa sapere che gli americani difficilmente potranno scendere a compromessi con i russi. Lâavanzata del gruppo della Wagner, interrottasi a quasi 200km da Mosca, non è stata una bella immagine per il Paese intero: âCon lâinizio dellâoperazione militare speciale la Russia ha dato una prova di forza. Questo conflitto è fallimentare oltre ad essere un colossale sintomo di debolezzaâ.
Perfino uno come Prigozhin, mandato da Putin per combattere questa guerra, stava tornando sui suoi passi. Tanto da convincere i suoi 25mila uomini (anche câè chi ha parlato di 8mila unitĂ ) a ritornare in Russia per tentare un colpo di Stato. âUn atteggiamento, quello del leader della Wagner, che tradisce una palese disfunzionalitĂ del governo e la presenza di un grande scontentoâ. Allo stesso tempo, però, Putin non poteva fare altro che trovare un accordo con lo stesso Pirgozhin.
âLa Wagner sono i nostri soldatiâ fa sapere Markov. In questa vicenda è dovuto intervenire il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko. Questâultimo ha dovuto fare da mediatore: âIl suo intervento è stato visto come un segnale di debolezzaâ. Sulla posizione del ministro della Difesa, Sergei Shoigu non ha dubbi: âVerrĂ rimosso, ma non adesso. Eâ impopolare tra le truppe. A Putin non piace fare le cose sotto pressioneâ. In conclusione su Prigozhin: âNon si sa se rimarrĂ alla guida della Wagner, ma non rimarrĂ in disparteâ.