Luana D’Orazio, operaia morta sul lavoro: l’appello disperato della madre

Luana D’Orazio, la giovane donna morta sul posto di lavoro: in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ è arrivato il disperato appello da parte della madre, Emma Marrazzo

L'appello disperato della madre
Murales dedicato a Luana D’Orazio (Ansa Foto) Notizie.com

Il Primo Maggio, nel giorno della Festa dei Lavoratori, si è ritornati a parlare di Luana D’Orazio. Ovvero la giovane madre morta sul posto di lavoro. Sono passati esattamente due anni da quella tragedia: era il 3 maggio del 2021 quando la giovanissima operaia toscana venne uccisa da un macchinario tessile in fabbrica. Una morte a dir poco orribile che la madre vuole che nessuno dimentichi. Emma Marrazzo, da due anni, vive con un forte dolore dentro che non potrà mai essere cancellato. A farla andare avanti è l’amore che il figlio di Luana, Alessio, le sta dando. Il bambino ora ha sette anni. Proprio due giorni fa il Gran Premio di ippica di Agnano è stato dedicato proprio a Luana.

Ad Alessio, invece, è stata consegnata una borsa di studio che è stata consegnata a nonna Emma. Proprio da quel tragico giorno la donna non si è mai arresa e continua a battersi per la sicurezza sul posto di lavoro. Lo chiede a gran voce, ma a quanto pare nessuno la ascolta. Ed è per questo motivo che ha deciso di ribadire il proprio pensiero con una intervista. La stessa che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘ dove ha espresso il suo giudizio in merito a quanto sta accadendo. Affinché non ci siano più altri episodi che hanno visto come vittima sua figlia e altri ragazzi della sua età (o addirittura più piccoli).

Luana D’Orazio, mamma Emma alza la voce: “Omicidio sul lavoro sia reato”

L'appello disperato della madre
Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio (Ansa Foto) Notizie.com

La signora Emma continua la sua battaglia, affinché venga introdotto l’omicidio sul lavoro: “Esiste quello stradale, perché può essere inserito questo?“. Purtroppo, nel corso degli ultimi mesi, ci sono stati tantissimi episodi di ragazzi morti sul luogo di lavoro, senza alcun tipo di sicurezza verso di loro.

Ed è per questo motivo che la donna ha deciso di lanciare un nuovo appello: “Bisogna proteggere i giovani che non devono chiedersi se la sera torneranno o no a casa. E che se vedono anomalie non possono denunciare perché poi non lavorano più. Ma soprattutto si deve smettere di chiamarli tutti incidenti sul lavoro. Molti sono omicidi”. Poi la denuncia: “Luana era un’apprendista. Non doveva essere sola davanti al macchinario. Invece per 7 secondi ha girato senza che nessuno intervenisse. Delle sicure tolte non sapeva”.

 

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