Autonomia differenziata, Calderoli ottimista: tutte le novità

In merito alla questione dell’Autonomia differenziata sono arrivate le parole da parte di Roberto Calderoli. L’attuale ministro per gli affari regionali e le autonomie ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Verità”

Intervista a 'La Verità'
Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli (Ansa Foto) Notizie.com

A partire già dalla giornata di ieri, mercoledì 26 aprile, erano arrivate novità importanti per quanto riguarda l’autonomia differenziata. La conferma è arrivata direttamente da Roberto Calderoli. Il ministro per gli affari regionali ha voluto ribadire il proprio pensiero in una intervista rilasciata al quotidiano “La Verità“. Ci ha tenuto a precisare che, a prescindere che una regione italiana chieda o meno questo utilizzo, il governo è pronto a confermare che alcuni servizi e prestazioni dovranno essere del tutto garantiti. L’obiettivo primario, infatti, è quello di garantire l’unità dell’intero Paese.

Sui temi della riforma auspica almeno 4 mesi per il passaggio al Senato ed altri 4 entro la fine dell’anno per quello definitivo alla Camera. Nell’intervista ha ricordato che le regioni, ancora adesso, sono quelle che garantiscono la spesa meglio dello Stato. Basti pensare che, a partire dal 2011, a livello statale la spesa per il personale ha avuto una crescita importante. Si è passati, infatti, all’1,3%. Per quanto riguarda, quella a livello regionale, invece è diminuita del 10%. Novità importanti, invece, arrivano anche per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi. A livello statale c’è stato un +14%, mentre a livello regionale un -15%.

Autonomia differenziata, Calderoli: “Governo pronto a confermare servizi”

Intervista a 'La Verità'
Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli (Ansa Foto) Notizie.com

Lo stesso Calderoli ha voluto fare un esempio in merito a questa situazione: “Se ti do 100 e svolgi quelle funzioni usando 80, con il restante 20 puoi tagliare le tasse o incrementare i servizi”. Alcune regioni, soprattutto in questa situazione, saranno costrette a contribuire. Ad oggigiorni ci sono almeno 12 regioni che hanno un residuo fiscale negativo. Questo vale a dire solamente una cosa: ovvero che le spese di tutta la macchina pubblica sono inferiori alle entrate generate che arrivano da quel territorio.

In poche parole: quelle regioni non solo pagano le proprie spese, ma fanno anche più del dovuto. Tanto da generare, all’anno, 146 miliardi in più. 30 di queste vanno a coprire le esigenze delle altre 8 regioni. In conclusione ribadisce: “Voglio sottolineare che la solidarietà messa a disposizione dalle regioni più ricche c’è. Le altre, invece, quando hanno la possibilità devono saper dimostrare di poter correre a vantaggio dei propri cittadini“.

Impostazioni privacy