Indiana Jones 5, Spielberg dopo la visione in anteprima: “Dannazione! Non me lo aspettavo”

Indiana Jones 5 – La ruota del destino è alle porte e Steven Spielberg, dopo una visione in anteprima, ha dato la sua sentenza sull’atteso sequel.

Mancano poco più di due mesi all’uscita dell’attesissimo quinto capitolo di Indiana Jones 5 e Steven Spielberg, regista dei primi quattro lungometraggi sulle avventure dell’archeologo, ha detto la sua dopo aver preso visione in anteprima del lavoro svolto da James Mangold (regista di questo attesissimo Indiana Jones 5 – La ruota del destino).

Steven Spielberg, Notizie.com

A quanto pare, l’acclamato regista de Lo Squalo (1975), sembrerebbe aver apprezzato non poco il lavoro svolto da Mangold e colleghi, per il quale ha speso parole di gradimento.

Spielberg rimasto sorpreso

Il compito di James Mangold, come egli stesso ha dichiarato qualche settimana fa, è di estrema difficoltà e delicatezza, poiché quando si parla di Indiana Jones si fa riferimento a una vera e propria icona della cinematografia del secondo novecento. Se si considera poi il disastroso passo falso del quarto capitolo, che a causa di svariati problemi lasciò l’amaro in bocca ai numerosi appassionati della saga, ecco che la pressione su questa ipotetica conclusione della saga si fa quasi insopportabile. Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il compito di accontentare gli spettatori, ci sarà la complessa gestione di un Harrison Ford ormai attempato (80 anni), la cui parabola dovrà essere finemente conclusa. 

Indiana Jones 5, Notizie.com

Ecco le parole di Spielberg: “Ho avuto questa esperienza due giorni fa. Bob Iger ha indetto una proiezione con molti dirigenti Disney e sono andato anche io, insieme a James Mangold. Abbiamo adorato questo film. Secondo me è davvero un buon film di Indiana Jones. Sono orgoglioso di ciò che ha fatto Jim. Quando alla fine del film si sono accese le luci, mi sono rivolto a tutti e ho detto ‘Dannazione! Pensavo di essere il solo a saperne fare uno!’”. Parole a dir poco lusinghiere nei confronti di James Mangold, che ora, dopo la benedizione della leggenda, potrebbe aver smaltito parte di quell’opprimente pressione che lo ha accompagnato nell’ultimo periodo.

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