Caso Messina Denaro, arriva un altro clamoroso arresto

La polizia ha effettuato un blitz nei confronti di una persona ritenuta vicinissima al boss latitante fino a qualche mese fa e ora in carcere

Un altro colpo su Messina Denaro. La polizia di Palermo ha arrestato  per “favoreggiamento e procurata inosservanza di pena” – aggravati dall’aver agevolato Cosa nostraLaura Bonafede, che di professione fa la maestra ed è anche figlia del boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. Tra i due c’era un rapporto stretto e anche di vicinanza criminale.

L'arresto
La presunta compagna di Messina Denaro, Laura Bonafede mentre fa la spessa (Ansa Notizie.com)

Secondo la polizia la donna parteciperebbe in maniera attiva alla rete di complici che ha aiutato Messina Denaro non solo a scappare, ma a rifugiarsi in tutti questi anni di latitanza. L’inchiesta che ha portato all’arresto di Laura Bonafede è stata portata avanti dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo.

Una situazione compromessa, era lei che dava rifugio a Messina

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L’arresto di Messina Denaro (Ansa Notizie.com)

La posizione di Laura Bonafede era stata seguita sin dall’inizio, ovvero da quando sul telefonino di Messina Denaro erano comparse le conversazioni tra i due. Non solo. La donna era stata anche immortalata dalle videocamere di un supermercato mentre parlava col super boss durante la latitanza, ovvero due giorni prima dell’arresto.

Il suo nome, naturalmente, non era nuovo alle forze dell’ordine: era già uscito più volte durante le indagini nel periodo di latitanza di Messina Denaro, ma non si era mai potuto fare nulla per poterla incastrare. La donna si sarebbe presa cura ogni giorno del latitante, dal fare la spesa, alla lavanderia e a tutta una serie di cose che si fa nella vita quotidiana. Ma quello che più ha fatto sobbalzare le forze dell’ordine sarebbe stata il preciso e coordinato modo di dialogare tramite un linguaggio cifrato e criptato che solo loro due conoscevano.

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