“Meloni può essere fondamentale per la stabilità nel Medio Oriente”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto parla a La Stampa: “Un’escalation da quelle parti avrebbe ripercussioni anche su di noi”

L’attentato di Tel Aviv con la morte del turista italiano non ha reso le cose semplici. Tutt’altro. «L’allerta è molto alta», ammette il ministro della Difesa Guido Crosetto, rientrato dal Libano dove ha visitato il contingente italiano e incontrato il governo libanese. «Durante il mio viaggio ho vissuto in diretta il blocco, di terra ed aria, ordinato dall’Onu, e i nostri militari costretti a chiudersi nei bunker, mentre da Israele partivano razzi sugli appostamenti palestinesi che si trovano in territorio libanese, in risposta agli attacchi ricevuti. È qualcosa che non accadeva, in questa misura, da molti anni».

Il Ministro
Il ministro della difesa Guido Crosetto (Ansa Notizie.com)

Si chiede a Crosetto cosa potrà mai fare il governo attuale davanti a scenari di questo genere, con la classica guerra civile che soffia alle porte e con la possibilità che migliaia di profughi spaventati e senza alcun rifugio partano alla volta dell’Europa? «Giorgia Meloni, con la sua leadership, può e deve essere un perno per il dialogo in Israele, così come in Libano e in Egitto. L’Italia può contribuire alla stabilizzazione di quell’area, perché gode di “rispetto e attenzione”, come mi ha assicurato il governo libanese. E lo stesso ho percepito in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, in Egitto. Meloni ha la possibilità di accollarsi questa sfida che è fondamentale, anche in chiave europea».

“In Israele elementi di instabilità che ci preoccupano molto”

L'incontro
Il Ministro della Difesa Crosetto incontra il governo Libanese (Ansa Notizie.com)

Sono tanti e troppi gli scontri contro i palestinesi a Gerusalemme durante il Ramadan, l’attacco terroristico a Tel Aviv ha accentuato ancora di più il problema in Medio Oriente. «In Israele c’è una conflittualità esterna che è cresciuta molto nell’ultimo periodo, a cui si è affiancato uno scontro politico interno molto violento. Sono chiaramente tutti elementi di instabilità che ci preoccupano».

Senza contare che internamente in Israele c’è il fuoco che arde a causa della riforma giudiziaria su cui insiste il governo Netanyahu. Forse un passo indietro non sarebbe così inopportuno, ma Crosetto non vuole aggiungere qualcosa di più: «Non mi intrometto nelle scelte politiche di un altro Paese. Quello che posso dire è che spero diminuisca al più presto la tensione politica. Abbiamo bisogno che Israele, la cui legittimità ad esistere come Stato è piena ed incontrovertibile, possa affrontare il tema dei rapporti con i palestinesi nel modo più sereno possibile. Se ha due fronti aperti, interno ed esterno, il problema è maggiore e le difficoltà aumentano».

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