Pinda Kida: “La diagnosi di sclerosi? Una liberazione”

Pinda Kida, stilista di grande successo parla della malattia, la sclerosi multipla e descrive la sua diagnosi come una vera liberazione.

E’ nata in Francia, trentaquattro anni fa la stilista che è la quarta di sette figli, lei che da moltissimi anni vive a Roma è fiera e orgogliosa della vita che si è scelta e della sua professione da stilista che le continua a regalare grandi soddisfazioni.

Pinda Kida
Pinda Kida, foto fonte Corriere.it Notizie.com

Nella sua lunga intervista per il Corriere.it non può però fare a meno di parlare anche della malattia, quella che qualche tempo fa le è stata diagnosticata, la sclerosi multipla: “La diagnosi è stata una liberazione, inizialmente scambiavo i sintomi della malattia per stress da super lavoro. Ero stanca, nervosa: ho pensato che a sconvolgermi fosse la paura di presentare i miei abiti in pubblico. L’occhio si chiudeva, avevo difficoltà a camminare, a tratti dicevo cose senza senso”.

Poi la verità arriva nel 2013, quando la giovane aveva 25 anni, era estate e durante la preparazione di una sfilata, è crollata per terra improvvisamente per poi finire in ospedale con la famiglia che le è stata vicina fin dal primo momento, nello stesso modo in cui continua a farlo ancora oggi.

Pinda Kida e la sclerosi multipla: “La mia missione? Dare speranza a chi si ammala”

Insomma un percorso difficile quello della giovane che però non ha mai mollato e per nessuna ragione ha intenzione di farsi abbattere dalla sua compagna di viaggio, certamente come lei stessa ha raccontato il percorso di cure non è facile, soprattutto in alcuni momenti, ma il suo pensiero è quello di cercare di essere sempre il più positiva possibile anche per gli altri.

Pinda Kida, foto fonte Corriere.it Notizie.com

La mia missione è dare speranza a chi si ammala di sclerosi multipla, non dobbiamo farci dominare dalla malattia! Vorrei che le ragazze che mi scrivono potessero anche vedermi” ha poi detto sempre nella sua intervista per il Corriere.it.

La sua storia è quella che lei stessa ha anche raccontato nel fotolibro dal titolo Una farfalla di nome Pinda, realizzato con la fotografa Adriana Miani e presentato proprio in occasione della presentazione del XXVIII Rapporto Ismu 2022 sulle migrazioni: “Quando mi sono ammalata ho pensato sono donna, sono malata e sono nera. Cosa posso fare? Raccontare la mia malattia, essere testimone che la vita non è finita. È soltanto un po’ cambiata ma è sempre vita, piena, degna”.

Impostazioni privacy