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Politica

Legge su lingua italiana, Rampelli fa chiarezza: “Non è autarchia”

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Cristiano

In merito alla questione della legge sulla lingua italiana (e molto altro ancora) il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ 

Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Ansa Foto) Notizie.com

Fabio Rampelli alza la voce e cerca di fare chiarezza in merito alla questione della legge sulla lingua italiana. Lo ha fatto in una intervista al ‘Corriere della Sera‘ dove ha espresso il suo pensiero a riguardo. Il vicepresidente della Camera fa sapere che la proposta di legge, per poter scoraggiare l’uso di termini stranieri al posto di quelli italiani, nasce dal diritto alla comprensione da parte dei cittadini. Non solo: anche dalla salvaguardia delle lingue madri della globalizzazione. Lo stesso fa sapere che non si tratta affatto di una “Legge Autarchia“.

L’obiettivo è quello di non italianizzare le parole straniere. Questa proposta di legge, fa sapere, interessa solamente agli enti pubblici e privati. Polemiche anche sul nome del ministero del ‘Made in Italy‘ che ha un nome straniero. In merito a questo fa alcune precisazioni: “Dalle sanzioni è escluso chiunque, rappresentando gli interessi economici dell’Italia all’estero, è costretto a usare termini stranieri”. Un pensiero che, tra l’altro, è continuato in un’altra intervista rilasciata al ‘Giornale‘.

Legge lingua italiana, Rampelli: “Bisogna tutelare la nostra storia

Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Ansa Foto) Notizie.com

Riferendosi sempre alla lingua italiana precisa che è in emergenza per la globalizzazione e che serve per tutelare la nostra storia. Partendo dal latino fino ad arrivare a Dante Alighieri. “Tutto questo significa difendere un caposaldo della nostra identità culturale”. Poi ha continuato dicendo: “Eliminare termini come jobs act e spending review non è un tentativo di riportare in auge vecchie abitudini, ma elementare buon senso. Naturalmente se il termine non è traducibile si utilizza la parola straniera, anche se la maggior parte delle volte si tratta di un vezzo anche un po’ provinciale”.

In conclusione, lo stesso Rampelli, ha voluto fare un esempio di quello che è accaduto in Francia. Ovvero che i transalpini hanno difeso la loro lingua prevista nella Costituzione. “C’è una legge ordinaria sul modello di quella che ho presentato io e una che tutela il diritto alla comprensione delle norme. Se togli i paesi anglofoni e i multilingue, quasi tutti gli Stati europei hanno la difesa della lingua madre in Costituzione”.

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