Adolfo Urso mette in guardia il ministero delle Imprese e del Made in Italy. In una intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Foglio‘ ha fatto sapere che non c’è molto tempo da perdere visto che il 2030 si avvicina. Non un anno qualunque, ma un anno in cui ci possono essere delle grandissime novità. Fa sapere che: “Un futuro verde non è una danza o un sogno di mezza estate. Non basta guardare quel che esce da una ciminiera o dallo scappamento di un’auto, occorre considerare l’intero processo produttivo”.
Poi si è voluto soffermare sulla questione elettrica. Non è affatto un mistero che questa vicenda, specialmente nell’ultimo periodo, abbia scatenato non poche polemiche. Tanto è vero che ha voluto esprimere il proprio pensiero a riguardo: “Il mondo elettrico non comincia dal sole e dal vento, ma dalla terra. Soprattutto dai materiali fondamentali per costruire batterie e per immagazzinare l’energia prodotta con l’intera gamma delle fonti rinnovabili“.
Nel frattempo, l’Unione Europea, non ha voluto perdere altro tempo ed ha presentato la bozza. La stessa che riguarda un regolamento pronto ad essere varato nel giro di qualche mese. L’obiettivo principale, in questo caso, è quello di poter ridurre la dipendenza da un singolo Paese. In particolar modo per il 65%. Tanto è vero che Urso ci ha tenuto a precisare che l’obiettivo del governo è molto semplice: ovvero quello di poter raggiungere, quanto prima, l’autosufficienza. Tenendo presente che bisogna evitare di passare dalla subalternità alla Russia alla sudditanza della Cina.
In merito alle ultime dichiarazioni rilasciate dall’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell, ha fatto sapere di essere completamente d’accordo su quanto ribadito dallo stesso. In conclusione fa sapere: “Bisogna diversificare le fonti di approvvigionamento e produrre in casa entro il 2030 in media il 10%. Questo vuol dire che qualche paese farà più di altri a seconda delle materie prime che può estrarre“.