Il Financial Times esagera: “Il vero parmigiano è in Wisconsin e la carbonara è americana…”

Insorge Coldiretti: “Un attacco surreale e grottesco”. Probabilmente, a breve arriverà anche la risposta del Ministro Lollobrigida attento al Made in Italy

Può un giornale autorevole e riconosciuto in tutto il mondo come serio e prestigioso, avere una caduta di stile e fare una figuraccia, per non dire peggio? Non dovrebbe succedere, ma è capitato al Financial Times, soprattutto dopo aver riportato che “il vero parmigiano si fa in Wisconsin” e che la “vera carbonata è americana”. Un attacco vero e proprio al “made in Italy” e se si fosse trattato di un normale quotidiano la si sarebbe presa come una fake e basta, ma trattandosi di uno dei giornali più prestigiosi del mondo, l’articolo in questione prende una piega assai diversa e sembra essere anche piuttosto preoccupante e mirato, se non altro perché si legittima l’agro-pirateria che ha un giro di miliardi di euro piuttosto notevole.

L'attacco
Il parmigiano Reggiamo uno dei prodotti più autorevoli e buoni al mondo è italiano (Ansa Notizie.com)

Ma non è solo il parmigiano, il giornale mette tante altre cose nel calderone e tutte sono rigorosamente un prodotto del Belpaese. Si parte dal parmigiano, ma dentro c’è anche il tiramisù, il panettone e perfino la carbonara, per non parlare di altri formaggi e salumi. Tutti prodotti che nel mondo sanno benissimo da quale paese provengono e anche da quali città in particolar modo. Non per il Financial Times che per redigere queste amenità, perché di questo si tratta, si poggia sulle tesi di un italiano, il quale scrive: “Tutto quello che io, un italiano, pensavo di sapere sul cibo italiano è sbagliato. Dal panettone al tiramisù, molti ‘classici’ sono in realtà invenzioni recenti“. E’ questo parte del “vergognoso” pezzo da dove nasce ogni cosa.

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La polemica
La carbonara, un piatto tipicamente romano conosciuto in tutto il mondo ma per gli inglesi è americano (Ansa Notizie.com)

Sotto accusa, quindi, anche il parmigiano e la carbonara. In altre circostanze ci si poteva ridere sopra, ma stavolta riderci o fare spallucce e girarsi dall’altra parte potrebbe essere pericoloso. Ignorare un pezzo del genere su un giornale così autorevole potrebbe essere danno anzi, senza dubbio lo è. Riflessioni e pensieri che dovrebbero far indignare qualsiasi persona che sia dotata di buon senso, anche perché, oltre all’orgoglio italiano, in ballo c’è ben altro, ovvero tanti soldi che girano attorno a questo mercato e soprattutto in quello dei prodotti italiani che vengono rifatti e passati per originali, quando di originale c’è poco o nulla.

Insorge naturalmente (e giustamente ndr) Coldiretti che giudica questo un “attacco surreale” e anche grottesco, anche perché è un affronto “ai piatti simbolo della cucina italiana, proprio in occasione dell’annuncio della sua candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità all’Unesco”. Secondo Coldiretti è una ricostruzione “fantasiosa”, facendo notare che proprio lo stato americano del Wisconsin è “la patria dei falsi formaggi Made in Italy“. Altrettanto fantasiose e prive di ogni fondamento, ribadisce la Coldiretti, sono le “dichiarazioni secondo cui a inventare la carbonara sarebbero stati gli americani e quella che addita panettone e tiramisù come prodotti commerciali recenti”.

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