Cospito, attacco hacker agli automatici dei tabaccai: “Fuori Alfredo dal 41 bis” sullo schermo

Altro movimento di protesta da parte degli anarchici, arrivano segnalazioni sui distributori da tutta Italia dal Nord al Sud

Un attacco su larga scala. Da Nord a Sud. Da Milano, Brescia, Mantova, fino a Taranto, Foggia e Siracusa. Tutte prese d’assalto. Sono tante le città che sono state toccate dall’ennesima, e singolare in questo caso, protesta da parte di qualche movimento anarchico per solidarietà nei confronti di Alfredo Cospito.

L'allarme
Attacco hacker tabaccheria Bordighera anarchici Cospito (Ansa Notizie.com)

Le prime segnalazioni sono arrivate poco prima delle dieci di sera con alcuni distributori automatici che sono andati prima in tilt e poi hanno ripreso a funzionare in modo anomalo e con la scritta “Fuori Alfredo dal 41/bis“. Un chiaro riferimento all’anarchico che sta in carcere sotto il regime del 41/bis.

Nei distributori le sigarette vengono vendute a 10 centesimi

L'attacco
L’assalto effettuato a un bancomat a Torino durante le proteste per Cospito (Ansa Notizie.com)

Si tratta di un vero e proprio attacco hacker, verosimilmente di matrice anarchica, e non potrebbe essere altrimenti. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i distributori automatici messi fuori dalle tabaccherie, e si tratta di modelli che lavorano in rete, quindi facilmente da “manovrare” se non si hanno le giuste protezioni e fatte in modo per verificare l’età di chi acquista le sigarette essendo prodotti vietanti ai minorenni. Su ogni display, ogni volta che veniva fatta un’operazione, appariva la scritta “Fuori Alfredo dal 41 bis“. Il chiaro riferimento è al detenuto Alfredo Cospito.

Ma non è tutto, Oltre alla scritta, l’attacco in questione è anche e soprattutto di natura economica visto che quando si andava a comprare le sigarette c’era anche una variazione del prezzo, considerato che da 5 o più euro a pacchetto, in realtà venivano a costare 10 centesimi ognuno. Un bel danno per la tabaccheria ma anche e soprattutto per lo Stato, visto che la maggior parte dei proventi delle sigarette vanno allo Stato italiano. Il problema serio è che chiunque acquistasse i pacchetti a quella cifra, verrebbe perseguito per legge. Le forze dell’ordine e la polizia postale stanno facendo le indagini in corso per capire da dove è partito l’attacco hacker.

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