Addio a Instagram e Tik Tok: vietate le app ai dipendenti pubblici

Molti governi sarebbero estremamente preoccupati per la cybersicurezza che sarebbe messa in pericolo dall’utilizzo non regolamentato di queste applicazioni

Il ministro francese per la Transizione digitale e le telecomunicazioni ha di fatto vietato l’installazione e l’uso di applicazioni ‘ricreative’, come il social network cinese TikTok, Instagram o la piattaforma americana di Netflix, sui telefoni per uso aziendale di circa 2,5 milioni agenti della funzione pubblica. Il provvedimento dell’esecutivo di Parigi arriva all’indomani dell’audizione davanti al Congresso statunitense dell’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, convocato per difendere l’azienda dalle accuse di collaborazione con il Partito comunista cinese.

Alcune popolari app sono state vietate in alcuni paesi – Notizie.com –

La Francia non è la prima nazione che vieta l’utilizzo ai propri dipendenti pubblici di alcune particolari applicazioni tra le più popolari a disposizione sugli smartphone, prima dell’Eliseo infatti anche il parlamento britannico aveva deciso di bloccare TikTok su tutti i dispositivi della propria rete.

Le app più popolari bloccate per cybersicurezza

Prima gli Stati Uniti, poi la Gran Bretagna, ora anche la Francia ha deciso di stoppare alcune app tra le più popolari a disposizione degli utenti sui telefonini aziendali dei propri dipendenti pubblici. Social network come Tik Tok o Instagram e persino Netflix, il colosso dello streaming, sono state banditi dagli app store, perché queste applicazioni presenterebbero dei rischi in termini di sicurezza informatica e protezione dei dati dei pubblici ufficiali e dell’amministrazione. Anche il popolare gioco Candy Crush è tra le applicazioni vietate e molto presto potrebbe toccare addirittura a Twitter. Dagli Stati Uniti al Canada, dall’Europa all’Asia emerge forte la preoccupazione relativa alla privacy e alla sicurezza informatica del social network di proprietà della cinese ByteDance.
Il Congresso americano ha ascoltato l’AD di Tik Tok – Notizie.com –

Il Congresso americano vuole vederci chiaro

L’ennesimo provvedimento arriva da Parigi all’indomani dell’audizione davanti al Congresso statunitense dell’amministratore delegato di TikTok, Shou Zi Chew, convocato per difendere l’azienda dalle accuse di collaborazione con il Partito comunista cinese e danneggiamento della salute mentale degli adolescenti. L’accusa sottolinea come l’app rappresenti un rischio per la sicurezza nazionale, dal momento che alcuni dipendenti di ByteDance di stanza in Cina, hanno accesso ai dati degli utenti stranieri (quindi italiani compresi), ma in particolare dei 150 milioni di iscritti statunitensi, paese dove risulta essere l’applicazione più scaricata del momento.
Ecco perché sempre più paesi sono passati al contrattacco vietando l’utilizzo di queste app. I dipendenti pubblici che comunque intendono utilizzare una delle applicazioni vietate per finalità di comunicazione istituzionale dovranno richiedere l’esenzione al dipartimento digitale del proprio ministero. Eventuali sanzioni in caso di violazioni delle norme dovranno essere decise a livello dirigenziale di ciascun ministero.
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