Lo stimato regista e sceneggiatore Paul Schrader ha aspramente criticato la direzione intrapresa dagli Oscar.
La recente cerimonia degli Oscar ha scatenato diverse polemiche tra spettatori e appassionati, rimasti in gran parte delusi tanto dalle candidature, quanto dai premi assegnati. Eâ probabile che lâAcademy debba iniziare a porsi qualche domanda, anche e soprattutto perchĂŠ, i pochissimi che hanno visto in diretta la premiazione, hanno poi testimoniato sui social di essersi pentiti di aver sostanzialmente perso tempo a vedere una cerimonia a dir poco prevedibile.
Tra i detrattori, ecco anche il leggendario sceneggiatore e regista Paul Schrader (sceneggiatore dei celebri Taxi Driver e Toro Scatenato), il quale si è scagliato con particolare livore sulla controversa evoluzione del premio piĂš ambito allâinterno del panorama cinematografico mondiale.
Schrader, seppur in sintonia con numerosi appassionati, si è espresso in un attacco piuttosto goffo nei confronti dellâAcademy Awards, auspicando ad una sostanziale chiusura nei confronti del resto del mondo: âDiversificando lâappartenenza, ricalibrando il modo in cui vengono conteggiati i voti, gli Oscar di Hollywood sono diventati gli Oscar internazionali. Apprezzo molto le origini provinciali degli Oscar: Hollywood che si riunisce per celebrare se stessa. La maggior parte dei Paesi produttori di film â Gran Bretagna, Francia, Germania â hanno i loro premi nazionali; i festival hanno i loro premi. PerchĂŠ Hollywood deve essere racchiuderli tutti?â.
Il celebre sceneggiatore ha poi proseguito: âSe gli Oscar vogliono salvarsi, devono tornare alle loro origini. Ă una manifestazione che ha sempre meno significato di anno in anno. Le ragioni sono evidenti: la necessitĂ di entrate, aggravata dal debito portato dal museo, lâabbassamento delle entrate cinematografiche e dalla volontĂ di mantenere un perbenismo di facciataâ. Sebbene le argomentazioni di Schrader appartengano ad una mentalitĂ inevitabilmente superata e scarsamente aperta al mondo globalizzato, câè da evidenziare che lâottusa ricerca del politicamente corretto, sia uno dei punti piĂš controversi di una cerimonia dal forte stampo propagandistico. Eâ altrettanto importante evidenziare che, sin dalla nascita di questo âautorevoleâ premio, non vi è mai stato un periodo in cui le assegnazioni e la direzione dello show, fossero totalmente scevre di unâimplicita direzione politica.