Anni fa uccise la zia, la decisione presa da parte della corte dâassise ha creato non poche polemiche in merito. Gli ultimi aggiornamenti a riguardoÂ
Bisogna tornare indietro di qualche anno. Precisamente lâ11 giugno del 2021 quando a Landriano (in provincia di Pavia) un uomo aveva ucciso la zia di 77 anni, a coltellate. Si trattava di Gabriella Cusaro. Lâaggressore è Andrea Cusaro, di 28 anni. Nelle ultime ore è arrivata la decisione da parte del pubblico ministero che ha scatenato non poche polemiche. Alla fine è stato deciso di assolvere lâuomo perchĂŠ âincapace di intendere e volereâ. Per lui, il pubblico ministero della cittĂ lombarda, Valentina De Stefano, aveva chiesto una condanna a 24 anni di carcere. Ovviamente per lâaccusa di omicidio. Ed invece la corte dâassise di Pavia ha deciso di assolvere lâimputato.
Per i giudici togati il killer non può essere condannato per il motivo riportato in precedenza. Non è finita qui visto che è stato disposto il fatto che venga curato per un periodo di 10 anni in una Rems (Residenza per lâesecuzione della misure di sicurezza). In quel mese di due anni fa lâuomo si era trasferito a casa della zia. Una persona molto conosciuta nel luogo in cui viveva visto che si trattava di una ex farmacista. A quanto pare il ragazzo soffriva di disturbi psichici: soprattutto per lâuso di alcune sostanze stupefacenti. Dopo una discussione avvenuta con la donna, avvenuta tra la notte del 10 e dellâ11 giugno, lâuomo lâavrebbe colpita ripetutamente con un coltello fino ad ucciderla.
A quanto pare la donna negava di avergli nascosto la droga. Affermazioni che lâuomo non ha creduto tanto da ucciderla. Per la Procura, invece, lâimputato era lucido quanto ha tolto la vita alla sua parente. Non solo: non si sarebbe mai pentito di quel gesto. Tanto è vero che il pm aveva chiesto lâaggravate dei futili motivi e delle crudeltĂ . Nel frattempo sono arrivate anche le parole da parte dellâavvocato dellâaggressore, Maria Francesca Fontanella.
Il difensore ha sempre sostenuto della ânon imputabilitĂ â da parte del suo assistito. Una tesi che è stata accolta dalla corte dâassise della cittĂ lombarda. âĂ una vicenda dolorosa. Si tende a richiamare lâimportanza dei servizi di assistenza, per evitare che questi episodi possano sfociare in drammi. Le famiglie non possono essere lasciate soleâ.