Renzi “apre” alla Meloni: “Siamo pronti a collaborare”

Il numero uno di ‘Italia Viva’, Matteo Renzi, ha rilasciato una intervista al quotidiano ‘Libero’. Non ha escluso assolutamente la possibilità di collaborare con Giorgia Meloni 

Matteo Renzi rilascia una intervista al quotidiano 'Libero'
Matteo Renzi (Ansa Foto)

Matteo Renzi non apre decisamente a tutti, ma ad una persona in particolare sì: ovvero la premier Giorgia Meloni. Lo ha dichiarato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘Libero‘. Con la premier è pronto a collaborare nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Al giornale ha fatto capire di non credere affatto nella protesta, ma nella proposta. Se il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle sono pronti a scendere in piazza per difendere il reddito di cittadinanza, il suo partito farà altro. Ovvero? presentare una contromanovra che tende a difendere il lavoro ed i conti pubblici.

Questa settimana è molto importante per il ‘Terzo Polo‘. Ed il motivo è fin troppo semplice: ci sarà l’incontro di Carlo Calenda con la presidente del Consiglio. Ci ha tenuto a ribadire che non si tratterà affatto di un “inciucio”. Non solo, ha voluto ricordare anche che: “Noi siamo all’opposizione del governo e non del paese. Provo a dare una mano, mi sembra che la presidente ne abbia bisogno“. E nel caso di un matrimonio con alcune norme della manovra? “Se il governo decidesse davvero di mettere in campo un intervento serio sul reddito lo valuteremmo“.

Renzi, frecciatina a Letta: “State sicuri che sbaglierà sempre strada

Matteo Renzi rilascia una intervista al quotidiano 'Libero'
Matteo Renzi (Ansa Foto)

Per la modifica costituzionale è stato fin troppo chiaro: “Ritengo che sia una riforma che serve al Paese, non a me. Io posso fare la mia parte e sarò pronto a discuterne. Non credo che la soluzione sia il presidenzialismo. Credo più all’elezione diretta del premier. Con la speranza che la spartizione delle competenze tra Stato e regioni sia messo in ordine“.

In conclusione non ha potuto non parlare di Enrico Letta. Ricordiamo che quest’ultimo sta per dimettersi dal ruolo di segretario del Partito Democratico. Una vecchia conoscenza del nativo di Firenze. La frecciatina nei suoi confronti non è affatto mancata: “E’ una certezza, quando si trova davanti a un bivio, si può stare certi che sceglierà la strada sbagliata“.

In particolar modo alla mancata intesa sia nel Lazio che in Lombardia: “Non gli sono bastate le elezioni politiche. Ha utilizzato lo schema suicida anche alle regionali. Si poteva appoggiare una candidatura come quella della Moratti“. “Ha preferito occhieggiare Conte in una regione dove i grillini sono deboli e non nel Lazio dove sono forti“.

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