Camerun-Serbia entra, di diritto, nella storia dei campionati del Mondo. Fino ad ora, in tutti i tornei disputati, non era mai successo fino ad ora
Camerun-Serbia è stata la partita della seconda giornata del girone âGâ che si è disputata questa mattina. Un match ricco di gol visto che ci è concluso sul punteggio di 3-3. Si saranno divertiti i tifosi ed il pubblico da casa. Un poâ meno i calciatori in campo visto che, questo pareggio, potrebbe anche non bastare per la qualificazione di entrambe le squadre per gli ottavi di finale.
Aspettando il match di Brasile-Svizzera (ore 17 italiana), la gara di questa mattina è entrata di diritto nella storia. Per un motivo molto curioso che ha fatto molto sorridere. In particolar modo il protagonista in questione che a breve vi sveleremo. Fino ad ora, nella storia dei Mondiali, non era mai accaduto una cosa del genere. In tutta lâesistenza della Coppa del Mondo si tratta del primo episodio.
Se non è un record allora davvero poco ci manca. Andiamo, però, con ordine. A sbloccare il match sono stati proprio gli africani poco prima della mezzâora. A trovare la via della rete è Castelletto che ha fatto impazzire completamente di gioia il proprio Paese. Ed anche la sua panchina. In particolare una persona, nel vero senso della parola.
Christian Bassagog, in panchina in quel momento, ha esultato fin troppo. Anzi, andando decisamente oltre i comportamenti. âEccesso di esultanzaâ. Sicuramente scriverĂ questo nel suo referto di gara lâarbitro Hassan. 60 metri di corsa, cosĂŹ come il resto dei panchinari e di tutto lo staff, che non ha potuto non festeggiare la prima rete di questo Mondiale.
Una esultanza che gli è costata il cartellino giallo. Nel secondo tempo, quando Choupo-Moting aveva messo dentro il pallone del 3-3, è entrato in campo al posto di Ekambi. Si tratta del primo calciatore che entra in campo già ammonito in tutti i Mondiali della storia. Le telecamere lo hanno subito inquadrato.
Ovviamente sorridente per il gol segnato dal suo compagno di squadra. E sicuramente anche per la strana ammonizione ricevuta. Sicuramente in quel momento avrĂ pensato: âMa chi se ne frega!â.