Ucraina, il Papa ne è certo: “La pace è possibile”. Poi l’augurio a Meloni

Tra Russia e Ucraina “la pace è possibile”. Né è fermamente convinto Papa Francesco, che ha deciso di puntare tutto sulla fine del conflitto, come affermato in un’occasione molto speciale. 

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Papa Francesco (Ansa)

Papa Francesco ha rilasciato un’intervista esclusiva in occasione della visita che lui stesso a compiuto ad Asti per festeggiare i novant’anni della cugina. In questa, emerge in maniera netta la dimensione della speranza che il Pontefice vuole mettere al centro nel rapporto tra Mosca e Kiev, e davanti al dramma della terribile terza guerra mondiale a pezzi, a suo avviso già iniziata.

La visita del Papa ad Asti per il compleanno della cugina

Domani Bergoglio si recherà infatti nella cittadina piemontese per festeggiare Carla Rabezzana, sua cugina, oggi alla soglia delle novanta candeline. Festeggerà in tutta intimità con i suoi familiari e con quelli dell’anziana parente, con cui ha condiviso da ragazzino gli anni della Seconda guerra mondiale.

Proprio da questa constatazione inizia l’intervista che il quotidiano torinese La Stampa ha realizzato allo stesso Pontefice. In questa, emerge tutta la concretezza e la pragmaticità della pace secondo l’attuale capo della Chiesa e Vicario di Cristo, che non ha per nulla intenzione di rassegnarsi al male della guerra, consapevole che, con la fede nel Signore, come scritto nel Vangelo, “tutto è possibile”. 

“Provoca particolare rabbia e tristezza la consapevolezza che dietro tutte queste tragedie ci sono la brama di potere e il commercio delle armi”, dice il Papa, raccontando: “Mi hanno detto che se in un anno non si fabbricassero e vendessero armi, si cancellerebbe la fame nel mondo”. Purtroppo, però, continua il Papa in questa conversazione estremamente personale, “prevale sempre la vocazione distruttrice”.

“Quando gli imperi si indeboliscono puntano a fare una guerra per sentirsi forti, e pure per vendere le armi. In un secolo tre guerre mondiali! E non impariamo!“, ha esclamato Francesco con trasporto emotivo. In tutto ciò, il Vaticano non smette di monitorare la situazione da vicino, cercando ogni spiragio per fare il possibile. “Siamo continuamente attenti all’evolversi della situazione”, ha spiegato il Papa.

L’impegno della Santa Sede e le parole di augurio per Giorgia Meloni

Siamo impegnati nel sostegno umanitario al popolo della martoriata Ucraina, che porto nel cuore insieme alle sue sofferenze. E poi cerchiamo di sviluppare una rete di rapporti che favorisca un avvicinamento tra le parti, per trovare delle soluzioni. Inoltre, la Santa Sede fa quello che deve per aiutare i prigionieri”, ha spiegato.

In tutto ciò, l’intenzione è ancora una volta ribadita in maniera netta. “Come confermiamo da mesi, e come ha dichiarato più volte il Cardinale Segretario di Stato Parolin, la Santa Sede è disponibile a fare tutto il possibile per mediare e porre fine al conflitto in Ucraina“. Tutto questo perché, per Francesco, non bisogna abbandonare la speranza.

“Sì, ho speranza. Non rassegniamoci, la pace è possibile. Però bisogna che tutti si impegnino per smilitarizzare i cuori, a cominciare dal proprio, e poi disinnescare, disarmare la violenza. Dobbiamo essere tutti pacifisti. Volere la pace, non solo una tregua che magari serva solo per riarmarsi. La pace vera, che è frutto del dialogo. Non si ottiene con le armi, perché non sconfiggono l’odio e la sete di dominio, che così riemergeranno, magari in altri modi, ma riemergeranno”.

Francesco ha riservato anche una buona parola per il governo italiano guidato da Giorgia Meloni. “Non voglio interferire nelle questioni politiche specifiche italiane”, ha risposto innanzitutto il Papa alla specifica domanda. Aggiungendo in seguito, perché, che “c’è un governo legittimo, votato dal popolo, è all’inizio del suo percorso“.

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Giorgia Meloni (Ansa)

Di conseguenza, il Papa ha augurato ad esso un buon cammino. “Auguro il meglio a chi lo guida e ai suoi collaboratori, e anche all’opposizione affinché sia collaborativa, perché il governo è di tutti, e ha come compito e obiettivo il bene comune, e come unico orizzonte a cui puntare un futuro migliore per l’Italia”, sono state le sue parole. “Domenica abbiamo celebrato la Giornata Mondiale dei Poveri: come a tutti i governanti di ogni paese, chiedo per favore di non dimenticare gli ultimi”

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