Pensioni: dal 2023 scattano maxi rivalutazioni negli assegni

Dal 2023 scatteranno importanti aumenti negli assegni per effetto del meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo del 2022

Finalmente una boccata d’ossigeno anche per tutti quei pensionati che nell’ultimo periodo sono alle prese con le stangate energetiche, ma anche con un costo dell’inflazione che ha eroso oramai una parte significativa del loro assegno mensile.

Importanti aumenti per le pensioni nel 2023

E’ in arrivo la super-rivalutazione per tutte le pensioni. Il ministro dell’Economia ha firmato infatti il decreto che fissa la percentuale di adeguamento delle pensioni in base all’inflazione 2022. L’incremento, che scatterà dal prossimo primo gennaio, sarà del 7,3 per cento, una misura che non si vedeva dagli anni Ottanta.

Una boccata d’ossigeno importante per i pensionati

Una vera e propria rivoluzione quella che scatterà dal 1° gennaio 2023 per effetto del decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Gli assegni pensionistici infatti verranno indicizzati sull’andamento dell’inflazione del 2022. L’adeguamento che scatterà sarà addirittura del 7,3%, un aumento che non si registrava dagli anni 80 in Italia, ma a usufruirne in forma piena saranno soltanto i titolari di trattamenti fino a 4 volte il minimo Inps, che è di 525,38 euro mensili. L’aumento è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022. Va anche tenuto conto poi che l’indice ISTAT preso in considerazione non è definitivo, ci potrebbe essere quindi un ulteriore conguaglio se l’inflazione quest’anno continuerà a salire.

A quanto ammonteranno gli adeguamenti

Anche nel 2023 il sistema adottato per l’indicizzazione delle pensioni sarà quello utilizzato già quest’anno. L’adeguamento sarà pieno al 100% per gli assegni che arrivano a 4 volte al minimo Inps, fissato in 525,38 euro, mentre scenderà al 90% per i trattamenti compresi tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per le pensioni sopra la soglia di 5 volte il minimo. La rivalutazione sarà applicata sugli importi lordi degli assegni, comprensivi quindi del conguaglio 2022 dello 0,2% erogato all’inizio di novembre di quest’anno. In pratica gli aumenti oscilleranno da circa 38 euro al mese per le pensioni minime a 52 euro netti per quelle da mille euro, cresceranno di 100 euro i trattamenti da 2.000 euro lordi e di 150 euro netti gli assegni da 4mila euro sempre al lordo.

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