Si rifiuta di sposare un suo parente, donna bruciata viva

Un altro racconto drammatico ed orribile arriva direttamente dal paese dell’Asia Meridionale: una donna è stata bruciata viva, ma per lei non c’è stato assolutamente nulla da fare

Orrore in Pakistan, donna uccisa bruciata viva
Dramma in Pakistan (Ansa Foto)

Aveva solamente 22 anni ed è stata bruciata viva. Si chiamava Kiran. Purtroppo per lei non c’è stato assolutamente nulla da fare. A darle fuoco i suoi familiari. Il motivo di tutto questo? Si era rifiutata di sposare un cugino. E’ accaduto in Pakistan, precisamente nella città di Lahore. Una vicenda che in un attimo ha fatto il giro del mondo e che ha lasciato tutti senza parole.

Sdegno da parte del mondo del web che si scagliano ancora contro questi avvenimenti. Pochi mesi fa era stata promessa in matrimonio al cugino. Una unione combinata, ma con la forza. La ragazza aveva avuto il coraggio di rifiutare le nozze pochi giorni prima della cerimonia. Una scelta che non è stata per nulla accettata dal fidanzato che si è voluto vendicare.

Con l’aiuto di due suoi amici è entrato in casa della ragazza di nascosto. L’hanno cosparsa di benzina fino a darle fuoco. Subito la 22enne è stata trasportata in ospedale, ma come riportato in precedenza il suo cuore ha smesso di battere poco dopo l’arrivo al nosocomio. Le ferite e le bruciature che aveva riportato avevano fatto il loro orribile cammino.

Pakistan, bruciata viva per aver rifiutato matrimonio combinato: morta 22enne

Orrore in Pakistan, donna uccisa bruciata viva
Ambulanza (Ansa Foto)

Nel frattempo le forze dell’ordine locali non hanno voluto perdere un solo minuto in più con le indagini e sono riusciti ad individuare i tre uomini che sono stati prontamente arrestati. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi. Per chi non lo sapesse nella società conservatrice del Pakistan è un crimine per una donna sposare un uomo di sua scelta.

O peggio rifiutare la proposta di matrimonio organizzata dai genitori. Quando le donne vengono uccise lo fanno per “onore“. Purtroppo non si tratta affatto del primo episodio che si verifica nel Paese. Basti pensare che poco prima dell’arrivo dei social network questi avvenimenti si verificavano molto spesso e non facevano molto notizia così come accade adesso.

 

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