Lollobrigida svela il piano per le politiche agricole: una risposta alla crisi

Primo intervento per il neoministro dell’Agricoltura: una risposta alla crisi per favorire un settore strategico in Italia. 

“Togliere il limite ai terreni incolti con un piano strategico di coltivazione”. Il neoministro Francesco Lollobrigida chiarisce quale sarà il primo intervento per dare risposte immediate al settore.

Francesco Lollobrigida
Francesco Lollobrigida (AnsaFoto)

Non c’è solo la crisi ad imporre una svolta immediata, ma anche e soprattutto la forte volontà di rimettere in piedi un settore strategico in Italia, che deve necessariamente viaggiare di pari passo con quello industriale e soprattutto diventare più sostenibile. Lollobrigida a Tgcom24 ha velato quindi i primi passaggi. Riforma della Politica agricola, piano di coltivazione, aiuti che possano “togliere il limite ai terreni incolti”. Lollobrigida ha chiarito che ciò che è messo a disposizione dall’Europa, (200mila ettari di terreno a riposo9, non basta. Ha inoltre criticato il Nutriscore, una etichetta nutrizionale a semaforo, sottolineando che “ogni strumento di classificazione di prodotti che può essere pregiudizievole per l’Italia non sarà di certo ben accetto”. Spazio quindi agli interventi, che dovranno essere immediati per rispondere alla crisi ma soprattutto per dare slancio al settore.

Lollobrigida: “Agricoltura pilastro della nazione”

Il ministro
Il nuovo Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)

Da questo concetto parte quindi il neoministro. L’obiettivo è restituire all’agricoltura quello status di settore portante per il lavoro e lo sviluppo economico della nazione. Gli obiettivi sono quindi chiari. Si partirà dall’innovazione, per investire nella tutela e nella ricerca della biodiversità. Nel frattempo sarà lotta al mercato del falso “rimettendo al centro il rapporto con il settore per proteggere la filiera”. 

Gli interventi serviranno inoltre a dare impulso alla filiera stessa con una serie di concetti chiave. Il primo è ridurre la forbice fra costo di produzione e prezzo del prodotto, e quindi mettere in piedi una vera e propria riforma che possa garantire più terreni da coltivare e soprattutto maggiore sostenibilità. Lollobrigida ha fornito infatti i numeri sottolineando che saranno fondamentali i contratti di filiera, utili a garantire al produttore prezzi di vendita equi e competitivi. C’è un dato però che fa riflettere. Lo si legge su Tgcom e di certo sarà al centro del lavoro del neoministro.

Negli ultimi 10 anni in Italia hanno chiuso oltre 26mila stalle (il 50% di quelle presenti in Italia), e alcuni agricoltori hanno fermato la semina nonostante ci sia richiesta di grano e mais. Tutto ciò è da ricondurre ai costi non sostenibili, alla siccità, ai problemi delle reti idriche. Tutti fattori sui quali Lollobrigida interverrà in una riforma attesa da tempo, e ora quanto mai necessaria in uno dei settori strategici per la nazione.

 

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