La Campania dice no al cibo sintetico

Si sta cercando di imporre la carne in laboratorio, ma anche il latte senza mucche, si arriverà perfino al pesce senza mare, lago e fiume

Parte in Campania dalla Neapolis Marathon la campagna promossa da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition. I giovani di Coldiretti Campania, raccoglieranno le firme tra i duemila atleti che correranno tra le strade di Napoli, tra i cittadini napoletani e i turisti che affollano il centro storico.

Il presidente
Ettore Prandini, presidente Coldiretti (Ansa)

Ma è stato possibile firmare già da ieri presso il mercato coperto Campagna Amica e a seguire in tutti i mercati Campagna Amica nelle piazze dei capoluoghi campani. Le multinazionali del cibo in provetta, sostiene Coldiretti, “stanno cercando di imporre al mercato la carne prodotta in laboratorio, il latte “senza mucche” fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi. Un cibo sintetico che potrebbe presto inondare il mercato europeo poiché già ad inizio 2023 potrebbero essere introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Per questo è importante l’impegno di tutti, nessuno escluso. È necessario sensibilizzare i cittadini sui rischi che potrebbero esserci, valorizzando quello che è il nostro pane quotidiano: il cibo naturale”

La demonizzazione di bistecche, braciole, prosciutti, salami, formaggi – prosegue Coldiretti – che hanno dietro milioni di lavoratori europei, coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Si tratta infatti di una profonda contraddizione che colpisce le tipicità tradizionali, che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che rischiano invece di essere condannate all’estinzione mentre la ‘carne Frankenstein’ ottenuta in laboratorio da cellule in vitro è oggetto di forti investimenti.

C’è tutto un mondo di interessi economici dietro al business della carne in provetta

Il Ministro
Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida (Ansa)

Dietro il business della carne in provetta si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta mediterranea che l’Unione Europea a parole difende. Su questo punto in particolare l’associazione ha già annunciato che chiederà attenzione e impegno dal nuovo ministro per l’Agricoltura e la Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida:

“Apprezziamo – ha sottolineato  il presidente Ettore Prandini – la scelta di accogliere la nostra proposta di cambio del nome del Dicastero che significa nei fatti un impegno per investire nella crescita del settore, estendere le competenze all’intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità. Sfruttare i fondi del Pnrr per garantire la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e ammodernare la rete logistica; difendere i 35 miliardi di fondi europei oggi a rischio; no al Nutriscore, al cibo sintetico e agli accordi internazionali sbagliati che penalizzano il Made in Italy: fermare l’invasione di cinghiali; realizzare un piano invasi per garantire acqua in tempi di siccità sono le priorità per il nuovo Governo indicate dalla Coldiretti”. Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio una filiera centrale per le forniture alimentari delle famiglie che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale.

Impostazioni privacy