Attivisti, ci risiamo: nuove proteste contro famoso quadro [VIDEO]

Nuova protesta quella messa in atto da parte di alcuni attivisti che, questa volta, si sono scagliati contro un altro e famoso quadro. Il tutto è stato ripreso con il cellulare. Inutile ribadire che il filmato è diventato virale in pochissimo tempo

Nuova protesta da parte degli attivisti
Attivisti contro il quadro di Monet (Ansa Foto)

Oramai sembra essere diventata una moda. Sia chiaro, terribile e assolutamente non giustificabile visto che ci sono comunque modi e modi per esprimere il proprio pensiero e questo non è affatto il modo migliore. Già pochi giorni fa si era verificata una cosa del genere ed adesso siamo nuovamente punto e a capo per raccontare di un altro episodio che vede come protagonisti (in negativo) alcuni attivisti che hanno voluto dire la loro.

Pochi giorni fa si erano scagliati contro ‘I Girasoli‘ di Vincent Van Gogh gettando zuppa di pomodoro. Fortunatamente il quadro è coperto da vetro e quindi non è stato danneggiato. Questa volta, invece, hanno deciso di attaccare una delle opere di Claude Monet, ovvero ‘Il pagliaio‘. Questa la trovata da parte degli attivisti ecologisti per il clima.

Si tratta di due persone che fanno parte dell’associazione ‘Last Generation‘, ovvero un gruppo di protesta per il cambiamento climatico. Il tutto è accaduto in Germania, precisamente al Museo ‘Barberini‘ che si trova a Potsdam. Invece della zuppa di pomodoro hanno ben pensato di lanciare purè di patate.

Attivisti contro opera di Monet, il filmato è virale [VIDEO]

Il tutto è stato ripreso con un cellulare da una terza persona, sempre appartenente alla loro associazione. Successivamente è stato postato sul loro canale ufficiale di Twitter. Si tratta di due ragazza che, dopo aver compiuto il gesto, si sono sedute proprio sotto il quadro ed hanno spiegato le loro “ragioni”.

Il loro obiettivo è quello di dare un segnale ai politici per adottare delle misure efficaci per poter limitare il cambiamento climatico. Per quanto riguarda l’entità dei danni che l’opera d’arte ha subito ancora non è chiaro. Questo è quello che ha fatto sapere la portavoce del museo, Carolin Stranz.

 

 

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