Saman Abbas, parla l’avvocato del padre: “Processo danneggiato”

Saman Abbas, prende parola il legale del padre della giovane pakistana di cui non si hanno notizie da più di un anno. Dichiarazioni dure quelle del suo avvocato che parla addirittura di: “Processo danneggiato”

Parla il legale del padre di Saman Abbas
Saman Abbas, parla l’avvocato del padre (Ansa Foto)

Si ritorna a parlare della vicenda di Saman Abbas. Ricordiamo che della 18enne non si hanno più notizie tra l’ultimo giorno del mese di aprile dello scorso anno ed il primo giorno di maggio. La giovane si era rifiutata ad un matrimonio combinato con un cugino. Si era completamente opposta: da quel giorno, a Reggio Emilia e non solo, c’è preoccupazione visto che del corpo non c’è nessuna traccia.

Negli ultimi giorni, infatti, sono state diramate delle notizie in cui il padre della ragazza avrebbe riferito di aver ucciso la propria figlia. Nelle ultime ore, invece, si è diffusa un’altra notizia: ovvero quella del cugino che avrebbe parlato con un altro detenuto affermando che la giovane è stata prima strangolata e poi i resti del suo corpo gettati nel Po. Di conseguenza l’altro detenuto avrebbe riferito il tutto alla polizia penitenziaria.

Nel frattempo, però, sono arrivate le parole da parte dell’avvocato del padre della giovane pakistana. Il legale ha parlato ai microfoni dell’Adnkronos utilizzando anche delle parole piuttosto dure che riguardano il processo. Ci ha tenuto a precisare che quello di cui si sta discutendo negli ultimi giorni è un “virgolettato” riportato in una “informativa da cui non si può desumere che ci sia stata una confessione, non abbiamo nemmeno certezza che si trattasse del padre“.

Saman Abbas, l’avv. padre: “Da virgolettato non possiamo sapere se è confessione

Delitto Saman, svolta nella vicenda
Saman Abbas, il padre confessa di averla uccisa (screenshot video YouTube)

L’avvocato di Shabbar Abbas, Simone Servillo, ha continuato dicendo: “Abbiamo il brogliaccio di una trascrizione di un’intercettazione telefonica relativa a due persone che parlavano un dialetto pachistano“. Per l’avvocato non c’è la certezza che le sue parole siano state tradotte bene o che la frase doveva essere intesa in senso letterale o figurativo.

Le intercettazioni vanno prese con le molle e la storia dei nostri processi ci insegna che molto spesso delle interpretazioni sbagliate in ambito processuale hanno portato a delle cantonate”. In conclusione ci ha tenuto a ribadire una cosa: “Non so chi ha fatto uscire quella informativa, ma la cosa certa è che si è assunto una bella responsabilità. Se iniziano ad uscire atti già da ora è un danno irrimediabile. Chi ha dato alle stampe quella informativa ha danneggiato il processo”.

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