Ucraina, Biden: “Da parte di Putin minacce spericolate”

Il presidente americano Joe Biden durante il suo discorso all’Onu è ritornato ad attaccare duramente Putin. Ecco le sue parole.

C’era grande attesa per il discorso di Joe Biden alle Nazioni Unite. Il presidente americano, come riportato da Open, ha duramente attaccato Putin e sottolineato come “la Russia ha violato senza la minima vergogna i principi dell’Onu. Con la mobilitazione parziale ha confermato il diritto dell’Ucraina di esistere“.

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Il presidente Biden è intervenuto durante l’assemblea dell’Onu con un discorso molto duro © Ansa

E poco dopo ha aggiunto: “Noi vogliamo che la guerra finisca in termini giusti. L’unico Paese che impedisce che ciò avvenga è la Russia”.

Il presidente americano ha parlato anche della guerra nucleare: “Un conflitto simile non può che esserci soltanto una volta e quindi non può essere vinta e non deve essere combattuta. Noi non vogliamo conflitto o una guerra fredda e non chiediamo a nessuno di scegliere tra noi e un altro Paese“.

Biden e l’obiettivo di riaffermare il ruolo guida degli Stati Uniti

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Gli impegni internazionali presi da Biden con questo discorso © Ansa

Come riportato da Open, l’obiettivo principale di Biden in questo discorso è quello di riaffermare il ruolo guida degli Stati Uniti nel quadro geopolitico mondiale. Non semplice considerando quanto successo in questi ultimi giorni, ma il presidente americano ci ha provato anche toccando alcuni punti del discorso di apertura del segretario dell’Onu Guterres.

L’inquilino della Casa Bianca nel suo discorso ha confermato l’intenzione di stanziare nuovi fondi per la crisi alimentari oltre che per la prevenzione pandemica, lotta alla malaria e all’Aids e per la giustizia climatica. Una serie di impegni internazionali che proveranno a mettere fine alle politiche messe in campo in precedenza da Trump.

Naturalmente si tratta anche di un passaggio fondamentale anche in ottica elezioni di metà mandato in programma a novembre. Inutile dire che è un appuntamento importante per il futuro degli Stati Uniti ed anche di una sua possibile candidatura nel 2024. E per questo motivo nei prossimi mesi gli occhi saranno puntati tutti a Washington per capire se il lavoro di questi due anni è stato apprezzato o no da parte degli americani.

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