Morti da 15 anni che votano all’estero: “Rischio brogli elettorali”

L’inchiesta di un nuoto quotidiano trova conferme e denuncia il rischio di brogli elettorali: spuntano elettori morti da anni.

Una inchiesta lunga, partita da alcune segnalazioni e da basi solide. Come spesso accade in tempi di elezioni il rischio è che qualcuno possa in qualche modo appropriarsi di alcuni voti senza averne in alcun modo diritto.

Urne elettorali gettate nell’immondizia (AnsaFoto)

“Non ci sono urne senza morti”, si legge su Il Giornale, che racconta quanto scoperto alla vigilia dell’invio delle schede elettorali all’estero. “I dubbi avanzati trovano conferme nonostante siano stati ridimensionati dalla Farnesina” si legge sul quotidiano. Era stato spiegato che “è tutto a posto”, ma quegli elenchi sono fermi, e almeno stando a quanto riportato dal quotidiano, e dalle proteste di molte famiglie che stanno incassando le schede elettorali, è da tanti anni che non sono aggiornati. 

Si moltiplicano le segnalazioni sulle schede elettorali all’estero

Urne elettorali
Urne elettorali (AnsaFoto)

Il Giornale rafforza la propria posizione e l’inchiesta, e lo fa portando dati tangibili che di certo meritano di essere sottolineati. Sarebbero tante infatti le schede di italiani all’estero che sono deceduti, e le famiglie denunciano quanto accade. Lo hanno fatto da New York, segnalando che l’uomo contattato per esprimere il voto non c’è più dal febbraio del 2020. Altri però segnalano episodi ben più gravi. “Pasquale Trapani, che abitava a Manhattan, è morto 12 anni fa”. Lo scrive il giornale citando i parenti, e fotografando in pieno quanto gli elenchi siano vecchi o infarciti di errori.

Non finisce qui però. “Vittorio, del Connecticut, è morto nel 2009”, scrive Il Giornale, citando il “Please stop this” dei parenti. Facendo un rapido calcolo viene da pensare che gli elenchi siano fermi addirittura a 15 anni fa. Tutto ciò di certo rappresenta un clamoroso errore, e Il Giornale pone una serie di quesiti per certi versi leciti. “Quanti voti dei nostri connazionali sono stati manipolati? Chi hanno favorito?”. E ancora: “Speriamo che i certificati di morte siano arrivati all’Inps, che ogni anno negli Usa sgancia 508 milioni di euro di pensione”. 

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