Ha vinto due titoli con due squadre non di primo piano, ed ha fatto la storia del calcio con i suoi interventi rivoluzionari
Di lui l’avvocato Agnelli si innamorò. Provò in tutti i modi a portarlo alla Juventus e in una storica intervista disse: “E’ il portiere più forte che ho mai visto con i piedi. Parerebbe con ogni parte del corpo”, confermando la bravura nel fermare i tiri degli avversari senza usare le mani.
Claudio Garella è morto a 67 anni per problematiche cardiache in seguito a un intervento chirurgico. La triste notizie sconvolge il mondo del calcio. Il portiere è stato protagonista di due vittorie straordinarie: gli scudetti con le maglie di Verona e Napoli, non certo due club di primissimo piano. Due formazioni che si affronteranno nella prima giornata di campionato e che avranno modo di ricordarlo.
Nel calcio italiano ha lasciato il segno. E’ stato capace di vincere due titoli straordinari con le maglie di Verona e Napoli ed ha fatto parlare di se per il suo modo eccentrico di parare, il suo stile e un fisico che poco si sposa con i calciatori moderni, che fanno della fisicità e del look, un vanto da sfoggiare in campo e nei social.
La particolarità che lo ha reso famoso è la parata con i piedi. Anzi, con ogni parte dal corpo. “Garella è il portiere più forte del mondo, senza mani però”, disse una volta l’avvocato Agnelli.
“Sono stato un portiere anomalo- riconobbe a fine carriera il diretto interessato- nessun allenatore ha cercato di cambiarmi. Istinto? Non solo, avevo un mio codice. Ricordo ciò che disse Italo Allodi, il manager che mi portò al Napoli: ‘L’importante è parare, non conta come’ e io paravo”. Eccome se parava. Al Verona dei miracoli, al Napoli di Maradona, alla Sampdoria e all’Udinese. Con i piedi, le gambe, il corpo, spesso con i glutei. Ancora oggi su youtube circolano video delle sue parate più bizzarre, ma efficaci.
A Roma non incide, ma a Verona e Napoli diventa un idolo, diventando “Garellik”. Un cronista di Verona lo nominò così perchè alcune sue parate non erano contemplate dai sacri testi. In Veneto è tra i protagonisti della cavalcata tricolore del Verona di Bagnoli.
Maradona lo vuole a tutti i costi al Napoli e lì vince un’altro scudetto, togliendosi finalmente delle belle soddisfazioni. Memorabili gli allenamenti, nei quali faceva impazzire Diego. “El pibe de oro” calciava con sicurezza e quando sembrava sul punto di fare goal, Garella interveniva. Con i piedi, con il corpo, a volte girandosi, ma riuscendo comunque a respingere. “Ogni tanto qualcosa prendevo, non so come, e Diego se la rideva. Sono orgoglioso della mia carriera, sono stato il portiere del più