Rebibbia, rivolta dei carcerati: materassi in fiamme, situazione drammatica

Sfiorata la tragedia, nelle ultime ore, in quel di Rebibbia dove si è verificata una vera e propria tragedia dei carcerati: questi ultimi hanno dato fuoco ai materassi, situazione drammatica

Sfiorata la tragedia a Rebibbia
Rebibbia (Ansa Foto)

E’ stata una notta che al reparto ‘G6‘ non potranno dimenticare così facilmente. Da come avete potuto capire ci troviamo nella Capitale, precisamente nel carcere di Rebibbia, dove c’è stata una rivolta da parte dei carcerati. Il nuovo complesso è stato evacuato dalla polizia. Il tutto si è verificato appunto la scorsa notte, verso le 4 del mattino, dove 13 detenuti ha iniziato prima a gridare e poi ha appiccato il fuoco sia a materassi che lenzuola.

In questo momento il reparto risulta inagibile. Alcuni detenuti saranno trasferiti mentre altri ricollocati. Per evitare che la situazione diventasse ancora più drammatica di quello che era sono intervenuti i poliziotti penitenziari che hanno evitato il peggio. Anche quelli che non erano in turno in quel momento. Dal Sappe fanno sapere che gli agenti hanno messo in pericolo la propria incolumità. Non si tratta affatto del primo episodio che si verifica nell’ultimo periodo.

Rebibbia, notte difficile per i poliziotti: messaggio al ministero Giustizia

Sfiorata la tragedia a Rebibbia
Rebibbia (Ansa Foto)

Attraverso Donato Capece, il sindacato della penitenziaria, si è parlato nuovamente del problema della carenza d’organico. Nel frattempo è stato lanciato un atro messaggio nei confronti del ministero della Giustizia: “Sveglia!“. Non solo: hanno annunciato inoltre che in questa situazione non possono andare avanti e che non si sentono assolutamente “carne da macello”. Poi ci si mette anche la situazione del caldo insopportabile che non aiuta assolutamente.

In questo caso le situazioni di disagio aumentano ulteriormente. La stessa garante dei detenuti di Roma, Gabriella Stramaccioni, ha chiesto uno sforzo per permettere alle persone a fine pena di andare in misure alternative visto che le carceri sono troppo piene. Non solo: quelli che soffrono di problemi di salute e mentali siano curati in maniera adeguata. Secondo gli ultimi calcoli (fino al 31 luglio) le persone detenute erano 5755. Il pericolo che in autunno possano aumentare c’è.

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