Kosovo-Serbia, il generale Tricarico: “Basta poco per la scintilla, effetto domino terribile”

Il generale ed ex Capo di Stato Maggiore è stato operativo durante il conflitto nei Balcani: “Dura da anni, sono preoccupato, l’Ucraina è un pauroso moltiplicatore”

Meglio di lui la situazione relativa ai Balcani e a quello che è successo negli anni novanta, pochi la sanno. E pochi come lui conoscono la situazione sotto ogni sfaccettatura. Il generale ed ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Leonardo Tricarico che a Notizie.com spiega la situazione e quello che potrebbe succedere in Serbia e Kosovo e soprattutto tra i due paesi. La sua è un’analisi non proprio bellissima: “Si sta ripetendo una situazione ricorrente orami da giugno del ’99, un’animosità evidente tra due popoli che si detestano, considerato che non sono state mai sedate le vicissitudini e questa sostanziale autonomia del Kosovo non riesce proprio a trovare una forma gradita ai serbi. Quindi in alcune situazioni ci sono dei punti critici e questo resta un campo minato dove si manifestano e prendono corpo delle turbative, pericolose turbative

Intervista del Messaggero a Leonardo Tricarico
Leonardo Tricarico (Ansa Foto)

“Da quelle parti ci sono tanti bersagli che potrebbero essere presi a pretesto e creare problemi e far nascere una scintilla pericolosa. Il bersaglio preferito è il santuario della Chiesa Ortodossa, con sacerdoti che vengono controllati a vista e protetti naturalmente, oppure, ancora peggio, il fiume Ibar che divide da sempre le due etnie e lì ogni occasione è buona per far scoccare la scintilla che qualcuno vorrebbe tanto, e devo dire che a intervalli irregolari è sempre successo”.

“Bisogna fare attenzione: la Serbia è la Russia, il Kosovo la Nato…occhio”

Guerra Ucraina
La guerra tra Russia e Ucraina diventa mondiale? © Ansa

A preoccupare il generale Tricarico non è solo l’animosità che c’è tra i due popoli, ma anche e soprattutto quello che succede a qualche migliaia di chilometro più in là, verso Est. “Paura? Non c’è dubbio, ma direi preoccupato perché ora c’è un moltiplicatore che si chiama Ucraina e lì cari miei, c’è la Serbia che è uguale e vuol dire Russia, mentre il Kosovo è la Natio e il timore è che diventi una succursale e può amplificare questo conflitto, assumere situazioni sempre più vaste geograficamente parlando: sarebbe una cosa terribile, pericolosa per tutto il mondo”

E come si risolve la questione? “Si risolve con la Nato che fa il suo dovere, ovvero intervenendo pacificamente a ogni costo, questo è l’obiettivo della Nato stessa e di tutta la comunità internazionale che deve cominciare ad agire come tale e non girando la testa dall’altra parte. Non si getti benzina sul fuoco, un invito non diventi questa ulteriore occasione per infiammare di più perché ci vuole davvero poco da quelle parti. Quanto accaduto nelle ultime ore, non c’è dubbio che sono inciampi che possono far precipitare la situazione. Tra serbi e kosovari oggi potrebbero esserci effetti opposti, ovvero amplificare una situazione che è già fin troppo tesa. Russia? Un conflitto più che comodo, è la comunità internazionale che si deve attivare nel rispetto del trattato che ci tiene insieme ovvero la Nato deve scendere in campo e risolvere tutto con ogni mezzo pacifico. A ogni costo, con la pace”

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