Ranucci “indagato”, ma respinge le accuse: “Quel video non è rubato”

Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore televisivo del programma ‘Report’, è indagato. Lo stesso, però, ci tiene a respingere le accuse che lo vedono accusato

Sigfrido Ranucci indagato per video renzi
Sigfrido Ranucci (Ansa Foto)

Il giornalista Sigfrido Ranucci è “indagato“. Proprio quest’ultimo è al centro di una polemica per quanto riguarda il video che ritrae l’ex 007 Marco Mancini ed il senatore Matteo Renzi nell’autogrill di Fiano Romano. Il filmato è stato mandato in onda alla Rai. Anche se, lo stesso, all’inchiesta di Ravenna (di otto mesi fa) ci ha tenuto a precisare che lo ha fatto per un dovere di trasparenza nei confronti del pubblico che segue la sua trasmissione.

Anche se, a quanto pare (come riporta il ‘Giornale’), nessuno probabilmente sapeva che il conduttore di Report, Giorgio Mottola e Francesca Chaouqui erano stati indagati e interrogati. Proprio lo stesso Mottola rivelò, allo stesso quotidiano, i capi di accusa contestati dalla Procura di Ravenna: “Diffamazione e rivelazione di segreto di Stato“. “Diffamazione” perché, secondo l’autrice del video “rubato” Mancini avrebbe detto a Renzi di essere a totale diposizione. Lo stesso Ranucci si scaglia anche contro l’ex presidente del Consiglio: “In quell’autogrill non c’erano agenti del Gru, Kgb o cinesi“.

Report, Ranucci: “Video autogrill non è rubato

Sigfrido Ranucci indagato per video renzi
Sigfrido Ranucci (Ansa Foto)

Per Ranucci il tutto finirà con un nulla di fatto: “Neanche i fatti raccolti dai magistrati e della Digos hanno messo in dubbio la bontà del racconto di Report“. Anche Renzi si augura che il tutto si chiuda velocemente, ma non crede alla versione delle due auto che vanno in due direzioni opposte: “E’ più difficile credere negli Ufo. Purtroppo questo è il servizio pubblico…“.

Anche se, comunque, resta da capire cosa si siano detti i due fuori l’autogrill. In un primo momento il giornalista si dice sorpreso di una possibile ipotesi si aver violato il segreto di Stato, poi però fa dietrofront: “Mentre lo 007 si appellava al segreto di Stato, chiedeva alla Procura di Ravenna di rivelare il nostro“. Un mistero che si infittisce sempre di più. Non solo Ravenna: anche la Procura di Roma e Firenze è pronta ad indagare per cercare di risolvere questo mistero quanto prima.

 

 

 

Impostazioni privacy