Nba, Boston-Golden State: il primo match point è degli Warriors

Al Chase Center è delirio per la vittoria di Curry e compagni: Finals ribaltate per i ragazzi di Kerr, trascinati da un Wiggins straordinario.

Quando non c’è il miglior Steph Curry? Niente paura, ci pensa il resto della squadra. Al Chase Center sono i padroni di casa a fare festa: Golden State si porta avanti per la prima volta nelle Finals Nba e tra tre giorni avrà la possibilità di conquistare l’ottavo titolo della sua storia. Adesso la serie è sul 3-2 in favore degli Warriors, con Boston incapace di reggere i ritmi degli avversari nonostante l’ottimo rientro nel terzo quarto. Finisce 104 a 94.

Tatum e CurryIl duello a tre con Jayson Tatum che contende il pallone a Steph Curry e Andrew Wiggins (Ansa)

Sono mancati da morire i canestri nei momenti caldi di Brown e Tatum, che comunque chiude la partita da top scorer con 27 punti. Ma a fare la differenza è stato Andrew Wiggins, alla seconda gara di fila in doppia doppia (26 punti e 13 rimbalzi) e un ultimo quarto da campione assoluto. Non solo a canestro, ma anche con un’ottima fase difensiva. Sembrava avere il doppio delle energie rispetto a tutti gli altri.

Golden State ribalta la serie: si torna a Boston per la storia

I Celtics che perdono due gare di fila. Non succedeva da gennaio, non era mai successo in questi playoff. La fotografia delle Finals è tutta qui. Sono serviti i Warriors per riportare sulla Terra i ragazzi di Ime Udoka, che per larghi tratti della loro stagione sono stati ingiocabili. Ma la stanchezza inizia a farsi sentire: panchina più corta vuol dire meno energia e questo si è visto molto nei finali di Gara 4 e Gara 5.

Eppure Boston ce l’ha messa tutta per rimanere in partita. All’Intervallo il risultato era sul 51-39 per Golden State: è servito un terzo quarto da +11 per rimettere i Celtics in partita, ma nell’ultimo parziale non c’è stata storia. Anche senza il miglior Steph Curry (0/9 da tre), gli Warriors l’hanno portata a casa. È tutto più facile dopo il rientro di Klay Thompson (21 punti): l’infortunio da incubo che l’ha tenuto lontano dal campo per troppo è alle spalle e si vede. Menzione speciale per Payton II: i suoi 15 punti sono stati l’ago della bilancia. Ora si decide tutto al The Garden.

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