L’ex campione ha voluto omaggiare la memoria del più grande giornalista e scrittore di tennis: “Nei suoi libri c’è sempre stata una piccola sfida”.
Nessuno è stato in grado di raccontare il tennis come lui. Su questo sono tutti d’accordo. Se ne va a quasi 92 anni Gianni Clerici. Li avrebbe compiuti il prossimo 24 luglio. Le sue telecronache in coppia con Rino Tommasi sono diventate oggetto di culto per tutti gli appassionati di sport. Nato a Como nel 1930, aveva giocato a tennis, vincendo due titoli italiani juniores di doppio in coppia con Fausto Gardini e una coppa De Galea a Vichy nel 1950 e partecipando come singolarista a Wimbledon (1953) e Roland Garros (1954). Ma la sua vita è stata consacrata al giornalismo sportivo e alle sue opere da scrittore.
Pietrangeli e Clerici: una vita tra tennis e amicizia
Tra i più grandi amici di Gianni Clerici c’è senza dubbio Nicola Pietrangeli, il miglior tennista italiano nella storia. Intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, l’ex giocatore ha ricordato in modo commosso l’amico e collega. “È troppo facile parlarne bene – esordisce Pietrangeli – È molto difficile spiegare chi fosse Gianni in poche parole. Chi lo ha conosciuto bene come me può apprezzare tutte le sue particolarità. Un personaggio difficile da trovare in giro, basti ricordare le sue telecronache e i suoi articoli di giornale“.
“Nei suoi libri venivo particolarmente preso di mira: c’è sempre un capitolo in cui dobbiamo fare a gara per una donna. E lui scriveva di avere sempre la meglio su di me, diceva lui. (ride, ndr.). Uno che ha fatto quel capolavoro di libro – i ‘500 anni di tennis’ – lo poteva fare solo Gianni Clerici. La cosa che mi mancherà di più? Il suo umorismo. È difficile spiegare per chi non lo ha conosciuto, uno come lui non si ripete“.