Negli ultimi anni ha fatto passi da gigante e ora gli arti possono davvero ridare la speranza di una vita normale a chi ha perso un braccio o una gamba. In particolare, il Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory è riuscito in un’impresa unica: equipaggiare un doppio amputato con due braccia bioniche controllate dalla sua mente.
Secondo lo stesso Baugh il processo è stato molto doloroso. Attualmente si tratta di un prototipo, dove le braccia bioniche sono posizionate su una speciale imbracatura in grado di riconoscere i pattern di movimento dei muscoli generati dai nervi risvegliati. In seguito l’attività viene tradotta in impulsi che muovono le braccia e le mani meccaniche.