Mascherine, Bianchini (MIO): “Il protocollo è aria fritta, Italia in balia della retorica”

La questione legata alle mascherine continua a far discutere nonostante dal 1° maggio alcune restrizioni siano venute meno, Bianchini: “Armi di distrazione di massa”.

L’Italia, un paese in balia della retorica e della bassa propaganda, con la triplice e le associazioni di categoria sull’orlo di una crisi di nervi“, così affida ad un comunicato stampa il suo commento il  presidente dell’associazione di categoria MIO Italia Paolo Bianchini.Assistiamo in queste ore – continua la nota – allo spettacolo penoso del grande capo Landini nel dare indicazioni al Governo sull’uso delle mascherine attraverso un protocollo che genera solo confusione e che potrebbe tra l’altro esserci utile per incartare la pizza“.

Bianchini MIO mascherine
Paolo Bianchini, presidente MIO Italia

Si accorge tardi che in occasione della Festa dei Lavoratori non ha nulla da dare in pasto né ai suoi sostenitori né alla stampa e allora mostra tutta la sua inconcludenza spingendo in una video conferenza un tema fine a se stesso, l’obbligo dell’uso delle mascherine sui luoghi di lavoro. Appare evidente che il protocollo d’intesa che ha visto la controfirma dei Ministri Brunetta e Speranza non è niente altro che aria fritta, fumo negli occhi per lavoratori dipendenti e opinione pubblica“, evidenzia Bianchini.

In caso d’inosservanza del protocollo e in seguito ad un controllo non esiste nessuna sanzione. Sia chiaro questo aspetto a tutti”, sottolinea inoltre il presidente: “Esiste già la ‘raccomandazione’ all’uso delle mascherine nei luoghi di lavoro dal 1º Maggio e Mio Italia ha già dato massima libertà ai suoi associati nel recepirla o meno“.

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Paolo Bianchini, presidente MIO Italia

I problemi dei nostri lavoratori e delle nostre aziende sono ben altri e invece di affrontarli si fa ricorso sempre ad armi di distrazione di massa“, chiosa il presidente del Movimento Imprese Ospitalità, indignato per la poca chiarezza che gira intorno alle attuali norme legate al Covid e per la volontà di mettere sotto ai riflettori temi che esulano da quelli che effettivamente sono i reali disagi che si trovano ad affrontare in questo periodo le imprese.

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