Non ci libereremo mai del Green Pass: il motivo

Per il Governo il Green Pass resta uno strumento fondamentale. Ed ecco il motivo per il quale la certificazione verde resterà.

Il tema Green Pass continua a far discutere in Italia. Se da una parte il Governo ha deciso di abolire la certificazione verde per questi mesi, dall’altra, come scritto da La Verità, nelle scorse settimane lo stesso esecutivo ha prorogato la sua validità per tre anni e bocciato un ordine del giorno presentato da FdI per cancellare definitivamente questa misura.

Green Pass
La validità del Green Pass è stata prorogata per tre anni © Ansa

Quindi il Green Pass è stato semplicemente sospeso e non eliminato e potrebbe rientrare in vigore già il prossimo autunno con un aumento dei casi. Ma la cosa che sta facendo più discutere nella politica è la decisione di prorogare la validità della certificazione verde per altri tre anni.

Una scelta che sembra essere strettamente legata all’entrata in vigore nel 2025 del maxi archivio digitale. Si tratta di uno strumento che metterà online la nostra cartella clinica e, di conseguenza, i nostri dati saranno consultabili sia da tutti i medici che dalle Big Pharma.

Dal Green Pass al maxi archivio digitale: ecco come funziona

Von der Leyen
L’Unione Europea pensa al maxi archivio digitale dal 2025 © Ansa

Il maxi archivio digitale, come detto in precedenza, dovrebbe entrare in vigore nel 2025 e prendere, in un certo senso, il posto del Green Pass. Si tratta di un portale che metterà a disposizione di tutti i medici europei la nostra cartella clinica, ma i dati saranno a disposizione anche delle Big Pharma.

Ufficialmente queste aziende potranno usufruire dei nostri dati solo tramite l’autorizzazione di un organismo deputato (non dei pazienti) e il trattamento andrà condotto per finalità specifiche e in ambienti riservati, ma sicuramente il rischio per la privacy esiste.

Un comportamento dell’Unione Europea diverso da quello adottato per i dati sui vaccini che, come riferito da La Verità, continuano ad essere segreti. Anzi, l’Ema in risposta all’avvocato Enzo Iachipino, che in passato aveva chiesto all’ente europeo e all’Aifa di vedere il rapporto periodico di aggiornamento sui vaccini, ha parlato di “ordine pubblico e segreto militare“.

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